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    Archivio post

    Visita aperta ai reperti dell’anfiteatro portati alla luce

    AQUILEIA. Si conclude la campagna di scavo dell’Università di Verona nell’area Brunner dove sono stati riportati alla luce importanti resti dell’anfiteatro romano di Aquileia. Oggi alle 17 il cantiere di scavo sarà aperto a cittadini e visitatori, nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Comune di Aquileia e dalla Soprintendenza Fvg. Un’équipe dell’Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, sotto la direzione di Patrizia Basso, ha portato a termine la terza campagna di scavo nell’area dell’anfiteatro romano, con rilevanti novità scientifiche, tali da integrarne la conoscenza per tutta una serie di aspetti planimetrici, costruttivi e decorativi. Attraverso ampliamenti e approfondimenti mirati delle aree già scavate negli anni 2015-2016, s’è messa in luce un’intera porzione dell’ellisse dell’anfiteatro compresa fra due dei corridoi radiali che permettevano l’ingresso all’arena, a partire dalla pavimentazione esterna: la modularità della costruzione e il confronto con i dati raccolti nel corso delle indagini otto e novecentesche hanno permesso di ricostruire l’intera pianta del monumento. L’intervento è stato condotto su concessione di scavo ministeriale in accordo con la Soprintendenza Fvg, nel terreno demaniale ubicato presso palazzo Brunner, in via Roma. Hanno partecipato studenti della Laurea Magistrale in Quaternario Preistoria e Archeologia delle Università di Ferrara, Verona, Trento e Modena, e studenti, dottorandi e dottori di ricerca dell’Università di Verona, Bologna e Ghent (Belgio), con il supporto logistico della ditta SAP e del dottor Alberto Manicardi. Alla fine delle nuove indagini avviate dall’Università di Verona nel 2015 interessante risultava l’area demaniale di palazzo Brunner, perché in passato non era mai stata oggetto di scavi e perché sulla scorta della documentazione precedente si capiva che vi si poteva documentare un’intera sezione dell’anfiteatro. Di interesse poi alcune murature dell’edificio che si conservano in alzato per 1,70 metri in altezza: si tratta del muro ellittico interno e di alcuni dei muri radiali disposti su due raggiere concentriche a sostegno delle gradinate per il pubblico.

    22 giugno 2017

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste