Dopo l’ennesimo incidente l’ex sindaco Scarel, oggi assessore, lancia la proposta per ridurre la velocità
AQUILEIA. E’ stata soprannominata “la strada killer”. E’ la bestia nera degli automobilisti. Il tratto dall’uscita di Aquileia fino a Belvedere, lungo la regionale 352, è da tempo teatro di gravi incidenti stradali. Soltanto negli ultimi due mesi hanno perso la vita due persone.
L’ultima tragedia è accaduta nella notte tra sabato e domenica. A perdere la vita è stato Giovanni Toso, 27 anni, residente a Cittadella Padova. Ferito gravemente l’amico, Luca Bianco. Si sono schiantati contro un platano dopo aver perso, forse per un colpo di sonno, il controllo della vettura. Lo scorso mese di giugno, poco distante dal luogo dell’incidente verificatosi la scorsa notte, aveva perso la vita Daniela De Zorzi, 53 anni, residente a Udine.
Pochi giorni dopo, una tragedia sfiorata, sempre nello stesso tratto di strada. Uno schianto tra auto e moto. Un “bollettino di guerra”.
Più volte i residenti hanno puntato il dito contro quel rettilineo, trafficato e pericoloso.
L’ex sindaco di Aquileia, Alviano Scarel, attuale assessore comunale ai Lavori pubblici, commenta: «Indubbiamente è un tratto di strada pericoloso, il rettilineo andrebbe “spezzato”. Ci vorrebbe qualcosa per rallentare la velocità. Ci sono alcune entrate a sinistra, per chi proviene da Grado, che possono creare non pochi problemi. Si potrebbe pensare a una rotatoria. Il senso delle rotonde è anche quello di ridurre la velocità. Bisognerebbe anche abbassare i limiti. Se non ci sono è sicuramente più difficile intervenire per le forze dell’ordine».
«Se non è possibile abbassare i limiti di velocità in tutto il tratto stradale, sarebbe bene intervenire almeno in alcuni tratti. Non sono certo un tecnico o un esperto di strade ma – prosegue Scarel – , alla luce di quello che sta accadendo, qualcosa va fatto al più presto». Anche la Provincia chiede di abbassare i limiti di velocità. Il vicepresidente Franco Mattiussi da tempo propone anche un allargamento della sede stradale e l’installazione di alcuni tutor. «Siamo stanchi di vedere incidenti, spesso anche mortali – commenta una signora che risiede in zona -. E’ un problema che si trascina da anni. Speriamo non debba succedere un’altra tragedia prima di vedere qualche cambiamento».
Elisa Michellut