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    Udine, Padova e Verona, tre università unite dalla ricerca

    AQUILEIA. Il teatro, l’anfiteatro, il circo e le Grandi Terme. Nella città romana si continua a scavare nel quartiere piú occidentale della città, quello che nell’antichità era dedicato ai grandi edifici pubblici. Patrizia Basso, che insegna archeologia classica all’università di Verona, direttrice dello scavo nella zona dell’anfiteatro, traccia una mappa dei cantieri operativi. «L’università di Padova – ricorda – sta scavando nella zona del teatro romano, poche centinaia di metri a nord dell’anfiteatro, invece, l’università di Udine è al lavoro nell’area delle Grandi Terme mentre noi siamo nella zona dell’anfiteatro. Tre atenei al lavoro, che potranno confrontare le scoperte archeologiche e cercare di ricostruire le vicende avvenute in epoca romana e non solo. Aquileia, che è una città straordinaria per la ricerca archeologica, è diventata un polo di confronto fra atenei e questo è particolarmente proficuo per la ricerca. Ci conosciamo tutti e questo faciliterà ulteriormente le cose. Sono a dir poco entusiasta». È di ieri la notizia che l’università di Verona ha portato alla luce una platea di fondazione dell’anfiteatro romano, larga quasi quattro metri. Una scoperta archeologica importante. «Era uno dei grandi edifici pubblici della città, di cui si sapeva ancora poco – chiarisce ancora Basso -. Abbiamo iniziato facendo alcune prospezioni con un magnetometro, grazie al collega Attilio Mastrocinque. In contemporanea abbiamo anche raccolto la bibliografia. Quello degli edifici di spettacolo è un argomento di ricerca molto affascinante, che sto sviluppando da anni. Prima d’ora non

    si era mai scavato nel giardino di palazzo Brunner. Nella città romana gli scavi, fino d oggi, hanno riguardato soprattutto l’area delle domus, ma nella zona dei monumenti pubblici c’è ancora tanto lavoro da fare e tanto materiale da scoprire». (e.m.) 

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    21 luglio 201

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