Sel è favore al collegamento di Grado con la Bassa Friulana Orientale e invita il sindaco, Edoardo Maricchio (nella foto), che a fine ottobre aveva dichiarato di voler portare Grado a far parte dell’Unione con Aquileia, a convocare il Consiglio comunale, potendo contare su almeno due ulteriori voti dell’opposizione, quelli del Pd, «che potrebbero diventare 5 se anche Liber@ decidesse di convergere su questa scelta». «Siamo convinti che Grado debba stare all’interno dell’Unione della Bassa friulana orientale perché le principali funzioni svolte in forma associata tra i comuni sono la programmazione e la pianificazione territoriale di livello sovracomunale, la pianificazione di protezione civile, il servizio di polizia locale, l’elaborazione e la presentazione di progetti a finanziamento europeo». Sel è propensa a questa soluzione per il peso politico che avrà Grado, potendo contare su 3 voti al pari di Cervignano e Palmanova. Se se invece l’adesione fosse per l’Uti del Basso Isontino, Grado dovrebbe fare i conti con Monfalcone che potrà contare su ben 6 voti e «alla quale – dice Sel – basterà accordarsi con i Comuni limitrofi di Staranzano (2 voti) e Ronchi dei Legionari (3 voti) per avere la maggioranza assoluta». Sul tema interviene anche il segretario provinciale del Pd, Marco Rossi, precisando che non c’è alcuna tensione nel partito. Entrambe le scelte di Grado per il Basso Isontino o la Bassa Friulana, a detta di Rossi, comportano vantaggi e svantaggi. Il Pd provinciale è convinto della necessità di un dibattito pubblico e istituzionale a Grado, ascoltando i cittadini in piena autonomia e libertà. Secondo Rossi sarebbe auspicabile una stretta collaborazione fra le Unioni di comuni dell’Isontino nell’ambito di una convenzione quadro fra le stesse, assieme a una collaborazione con i territori della Bassa friulana in modo da formare un’area vasta. (an.bo.)
22 marzo 2015
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