L’obiettivo è recuperare un’area ancora chiusa e renderla fruibile ai visitatori L’opera di valorizzazione sarà dedicata a Ivo Comelli, figlio dell’ex sindaco
Il fondo Comelli-Gerometta, le cui procedure di acquisizione da parte della Fondazione Aquileia stanno per essere completate, insiste sull’antica strada romana denominata Decumano di Aratria Gallia e risalente al I secolo d.C.
L’intenzione della Fondazione è renderla al più presto fruibile ai cittadini e ai visitatori, che potranno così percorrere il tratto che va dal Porto Fluviale al Foro, fino ai resti delle mura bizantine e alle Grandi Terme. Il Fondo Comelli-Gerometta si estende per circa 1.420 metri quadrati a destra della strada regionale 352 all’altezza del Foro Romano. Tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70, fu oggetto di scavi da parte della Soprintendenza.
Questi scavi avevano riportato alla luce i resti del Decumano, resti della basilica civile, un muro di difesa e alcune costruzioni di epoca tardoantica-altomedievale.
La denominazione “Decumano di Aratria Gallia” deriva dal ritrovamento di due epigrafi, che testimoniano la lastricatura del tratto stradale a opera della figlia di un esponente della borghesia imprenditoriale dell’epoca.
«Il collegamento dell’opera di valorizzazione della strada romana, importante per la creazione di un unitario parco archeologico ad Aquileia, alla memoria di Ivo Comelli – spiega la Fondazione – vuol essere un gesto di affetto e vicinanza all’ex sindaco Comelli e alla signora Cristina da parte della Fondazione, nel cui consiglio di amministrazione sono rappresentati il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Aquileia e la Società per la Conservazione della Basilica».
L’area archeologica del Decumano di Aratria Galla e della basilica civile costituisce il collegamento naturale tra l’area del Foro e la zona delle Grandi Terme-teatro, oggetto degli scavi delle Università di Udine e Padova e attualmente chiusa ai visitatori.
Si tratta, dunque, di un’acquisizione importante, anche nella prospettiva della creazione di un percorso trasversale tra porto fluviale, il Foro, le Grandi Terme e il Sepolcreto, vero fulcro del futuro parco archeologico.
L’itinerario che dalla strada regionale raggiungerà, attraverso il Decumano, le poderose strutture delle mura bizantine costituirà per il visitatore un ulteriore elemento d’interesse per la riscoperta dell’antica città, che quest’anno festeggia 2.200 anni di vita. —