Gli assessori Gianni Torrenti e Sergio Bolzonello: «Grave danno d’immagine, è inverosimile respingere i turisti nei giorni festivi». Interrogazione della Lega
di Marco Ballico
TRIESTE. «Inverosimile». Gianni Torrenti stenta a credere che il museo nazionale di Aquileia rimarrà chiuso le domeniche (escluse le prime di ogni mese) e i giorni festivi almeno fino al 31 dicembre. L’assessore regionale alla Cultura annuncia così un immediato pressing sul ministero per risolvere il caso aperto, come ha spiegato il direttore del Polo museale Fvg Luca Caburlotto, dalla carenza di personale. Ma più in generale Torrenti rilancia la questione della gestione: «Si pone sempre più urgente un accordo con lo Stato che affidi alla Regione maggiori responsabilità».
Una beffa, insiste l’assessore. «Non abbiamo posizioni ideologiche – assicura -, non ci opponiamo alla presenza nazionale nel museo archeologico di Aquileia. Ma, se questi sono i risultati, siamo convinti che la nostra gestione sarebbe più virtuosa». Per adesso è però solo possibile cercare di rimediare al danno d’immagine, denunciato dalla leghista Barbara Zilli che anticipa un’interrogazione a Torrenti e al vicepresidente Bolzonello. «Se il Fvg vuole puntare sul turismo culturale, ha sbagliato carta da giocare», attacca la consigliera del Carroccio chiedendo alla Regione di «correre subito ai ripari per non farci sfuggire ulteriori flussi turistici ed evitare di fare figuracce». Torrenti, che ammette a sua volta il «gravissimo danno di immagine», risponde a stretto giro di posta: «Servono interventi immediati. Sentirò Caburlotto per approfondire le motivazioni della decisione. Ma insisterò anche al ministero, contando sul fatto che la riforma Franceschini, che consegna più autonomia ai musei, ci possa aiutare a chiudere positivamente la vicenda».
L’ira della giunta arriva anche per voce del vicepresidente e assessore al Turismo, Sergio Bolzonello: «La chiusura del museo alla domenica e nelle giornate festive è inaccettabile. È incredibile non si trovino le risorse per garantire l’apertura di uno dei principali musei statali del Friuli Venezia Giulia nella giornata di maggior afflusso turistico. Vanno immediatamente valutate le istanze sollevate dai rappresentanti dei lavoratori del museo – rileva il vicepresidente -, che riguardano non gli stipendi ma l’accredito delle competenze legate agli straordinari domenicali». In ogni caso, rileva Bolzonello, «l’apertura alla domenica rappresenta una priorità assoluta».
Una vicenda su cui interviene anche la funzione pubblica della Cgil Fvg, con Donatella Sterrentino. «Il personale del polo museale regionale, al lavoro anche ad Aquileia, Miramare e Cividale, è di 98 persone, tutte altamente qualificate – precisa la sindacalista -. Si occupa della sorveglianza sulle 24 ore e dell’accoglienza con visite guidate e progetti speciali per il pubblico».
La «storica» carenza di personale e il blocco del turnover, prosegue Sterrentino, «hanno determinato l’utilizzo del personale di accoglienza anche in compiti amministrativi, in presenza di un contratto, che risale al 2009, che prevede la possibilità di lavorare il 30% dei festivi, con una deroga fino al 50% per consentire più aperture domenicali. Senza dimenticare il cronico ritardo con cui viene pagato lo stipendio accessorio, quello dei festivi, e l’incertezza della copertura per i turni che superano il 50%». Il personale, conclude Sterrentino, «ha garantito finora le aperture di tutti i festivi con serietà. Sarebbe forse ora di pensare che le riforme non possono essere a costo zero e che i lavoratori vanno pagati regolarmente. Probabilmente lo stesso problema si presenterà a breve anche a Cividale e a Miramare».
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12 settembre 2015
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