AQUILEIA. L’Anpi di Aquileia festeggia i 90 anni di Bruno Violin, il partigiano “Argante”. Nato il 3 febbraio 1925, Bruno è uno degli ultimi due partigiani ancora in vita ad Aquileia. Risiede con la moglie Santina in via Curiel.
«Nel luglio 1944 – ricorda Lodovico Nevio Puntin, ex sindaco e presidente della Fondazione Puntin – Bruno si arruolò nelle formazioni garibaldine che operarono sul Collio. Partecipò alle azioni partigiane che qui si svolsero e alla liberazione di Attimis, Nimis e Faedis. Prima che la Divisione Garibaldi Natisone attraversasse l’Isonzo tornò in pianura e fece parte dei Gap. Dal memoriale di Giuseppe Feresin, Eolo, comandante partigiano dei Gap che scopri l’elenco degli oltre 500 partigiani e civili torturati nella Caserma Piave di Palmanova, spunta il nome di battaglia di “Argante”, nel contesto della frase che descriveva un pericolosissimo suo contatto a fuoco con la banda dei fascisti della Piave».
Bruno è noto per il suo carattere schivo. «Nonostante questo – aggiunge Puntin – l’anno scorso ha risposto volentieri alle domande degli studenti che hanno visitato la mostra dei ritratti di partigiani friulani e europei di Danilo De Marco».
In merito alla scelta di chiamarsi “Argante”, come nome di battaglia, Violin spiega: «Quando ho scelto di entrare nella Resistenza mi sono presentato davanti a Gastone Andrian, Roger. Aveva un libro in mano e gli è caduto l’occhio su Argante. Così è nato il mio nome da partigiano».(e.m.)