Cervignano, dopo l’ipotesi di chiusura dell’ufficio, il comandante Tuniz, che oggi incontra Savino, illustra ruoli e risultati
CERVIGNANO. Controllano un territorio che va dal ponte di ferro sul fiume Isonzo e arriva fino alle porte di Udine, a Lumignacco.
Nella Bassa friulana la giurisdizione si estende fino a Latisana. La Polfer di Cervignano (l’ufficio rischia di essere chiuso, come ipotizzato in un piano di razionalizzazione del Ministero dell’Interno), con i suoi 15 dipendenti, comandati dall’ispettore capo Carlo Tuniz, svolge numerosi servizi a beneficio del territorio. Oltre a monitorare la stazione ferroviaria di Cervignano, importante punto nevralgico della cittadina, gli agenti effettuano controlli, in particolare sul traffico merci, anche nella zona dello scalo ferroviario. Ci sono poi i numerosi servizi di controllo sui treni, in abiti civili oppure in divisa (direttrice Trieste-Venezia e Udine-Cervignano). Per quanto riguarda la tratta Cervignano- Portogruaro, la presenza della Polfer è addirittura quotidiana.
«La nostra giurisdizione – conferma l’ispettore capo Tuniz – si estende fino a Latisana. Per quanto riguarda la linea Udine-Cervignano, invece, arriva fino a Lumignacco mentre, verso Trieste, operiamo fino al ponte di ferro sull’Isonzo». Fra i tanti servizi effettuati dal personale, non va dimenticato il monitoraggio di tutte le stazioni ferroviarie della Bassa. «I furti di rame sono sempre più frequenti – spiega Tuniz -. La zona delle stazioni ferroviarie è considerata a rischio in questo senso, senza dimenticare gli atti vandalici che si verificano non di rado. Per quanto riguarda i servizi di pattugliamento, usciamo ogni giorno».
Intanto, questa mattina, alle 9, il primo cittadino di Cervignano, Gianluigi Savino, che nei giorni scorsi ha scritto al prefetto e al questore per manifestare la sua contrarietà all’ipotesi chiusura, si recherà, in veste ufficiale e quindi a nome di tutta l’amministrazione, nella sede della Polfer cervignanese per incontrare il personale e l’ispettore capo. Savino esprimerà agli agenti la solidarietà di tutti i cittadini, che minacciano una raccolta di firme, e sottolineerà una volta di più la volontà di difendere con le unghie e con i denti la sede locale.
Ieri, a fianco del sindaco, si erano schierati il consigliere regionale Mauro Travanut e anche i sindaci dell’associazione intercomunale. Dopo Michele Tibald, sindaco di Terzo di Aquileia, e Palmina Mian, sindaco di Ruda, scendono in campo anche il primo cittadino di Aquileia, Alviano Scarel, e il collega di Fiumicello, Ennio Scridel. Scarel dichiara: «La linea ferrovia va controllata. Un presidio sul territorio è fondamentale, anche per Aquileia. Siamo in linea con l’operato del sindaco Savino».
Aggiunge Scridel: «Una decina di giorni fa, a Cervignano, in municipio, abbiamo organizzato un incontro con il prefetto, il questore e i rappresentanti dei carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia municipale. Ci hanno garantito massima attenzione nei confronti del territorio e una maggiore sinergia tra le forze dell’ordine. Questo non mi sembra un segnale coerente con gli impegni assunti. La Polfer va mantenuta! La stazione di Cervignano è un punto di riferimento per la Bassa. Come facciamo a privarci di questo presidio?».