Fino al 30 luglio c’è il divieto di approdo in alcune aree per non disturbare la nidificazione degli uccelli. Domani una conferenza della Natissa ad Aquileia
di Antonio Boemo
Andando a prendere il sole o a fare il bagno al Banco d’Orio, tanti diportisti che hanno iniziato le ferie in questi giorni si sono trovati di fronte a cartelli di divieto che impediscono l’accesso in alcune zone dello stesso banco sabbioso. Identico discorso, data la vicinanza con Porto Buso, per un tratto dell’Isola di Sant’Andrea, per quanto riguarda la laguna di Marano.
Ancora per 12 giorni, cioè sino al 31 luglio, quelle zone sono interdette per consentire la nidificazione di alcune specie di uccelli: Beccaccia di mare, Corriere piccolo, Fratino e Fraticello. Tutte specie protette a livello europeo.
Il divieto è stato stabilito in forma permanente. Ogni anno cioè, tra giugno e luglio, i tratti del Banco d’Orio (indicati nelle due mappe che pubblichiamo), saranno interdetti all’accesso per evitare la distruzione dei nidi e il disturbo agli uccelli, con il pericolo dell’abbandono delle uova, o addirittura per il rischio di calpestare gli uccelli appena nati.
In questo periodo il Banco d’Orio è a dir poco frequentato: sono centinaia gli appassionati, muniti anche di una piccola batela, che gettano l’ancora davanti alla lunga lingua di sabbia che protegge la laguna dagli “attacchi” del mare.
I diportisti ci arrivano in pochissimo tempo poiché il primo banco, che inizia al confine con il canale di San Piero, è molto vicino alla spiaggia della Costa Azzurra, sul lato opposto del canale d’ingresso a Grado.
Per quelli che arrivano al Banco d’Orio da Aquileia c’è un po’ più di strada da percorrere, a iniziare dal fiume Natissa che dalla città porta sino alla laguna. Questi diportisti normalmente transitano per il canale di Porto Buso per poi raggiungere il Banco d’Orio.
E ce ne sono diversi, tant’è che l’associazione nautica Natissa ha messo in calendario una conferenza sul tema, che si svolgerà domani alle 20 nella sala consiliare del Comune di Aquileia. Interverranno il direttore del Servizio regionale tutela paesaggio e biodiversità, Umberto Fattori, e il professor Stefano Sponza, docente all’Università di Trieste.
I divieti di accesso sono previsti dalla legge regionale 21 luglio 2008 (disposizioni nazionali ed europee) che prevede pure sanzioni per i trasgressori. La multa va da un minimo di 50 euro a un massimo di 1.500 euro, salvo eventuali reati penali.
Il decreto regionale che ha messo in allarme tanti diportisti, anche se in realtà i tratti interessati sono forse i meno frequentati rispetto alle altre zone del Banco d’Orio, prende in esame i cordoni sabbiosi litoranei dell’isola di Martignano, di Sant’Andrea, del Banco d’Anfora, del Banco d’Orio fino alla zona terminale cosiddetta dei Tratauri.
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20 luglio 2014
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