Parla l’organizzatore del ciclo di Concerti in basilica fino al 31 agosto. «Vogliamo coinvolgere Grado»
AQUILEIA. I Concerti in basilica – proposti dalla Società per la conservazione della basilica di Aquileia – sono giunti al giro di boa. I quattro appuntamenti alle spalle sono stati particolarmente apprezzati dal pubblico, tanto che sono stati seguiti da una media di 500 persone a concerto, mentre i prossimi o – in programma fino al 31 agosto – hanno tutte le caratteristiche per richiamare nella millenaria basilica poponiana un numero ancora maggiore di appassionati.
Dell’edizione 2014 parliamo con Pier Paolo Gratton che insieme a Francesco Fragiacomo, ha firmato il cartellone che tanto interesse sta suscitando tra gli appassionati e i turisti della regione. «In effetti il successo è palpabile e per certi aspetti inaspettato dopo alcuni anni nei quali l’interesse del pubblico era un po’ scemato – afferma Gratton -. Abbiamo cercato di venire incontro a tutti i gusti musicali intercettando così anche la curiosità del pubblico che venendo in basilica vuole ‘riflettere’ e ‘meditare’ sui tempi non certo facili nei quali ci troviamo a vivere. Poi c’è la qualità. I quattro concerti fin qui ascoltati – Orchestra del teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, coro gregoriano Media aetate sodalicium di Bologna, la Stagione armonica di Padova e il trio Bergamasco-Dalsass-Tomadin – sono stati interpretati in modo perfetto dai protagonisti. E la gente si è accorta e quindi partecipa alle serate”.
Tra le novità dell’edizione 2014 anche il coinvolgimento di Grado. «È una collaborazione che vorremmo implementare l’anno prossimo. Aquileia e Grado devono poter vivere in simbiosi la presenza turistica sul territorio e quindi ‘scambiarsi’ i visitatori che alla sera ricercano qualche cosa di autentico e culturalmente valido, oltre al mare. Santa Eufemia – precisa Gratton – è poi una location perfetta, come lo è la basilica poponiana per questo tipo di repertorio». Lei parla di fare di Aquileia il centro per la musica sacra in regione. «Questo è un obiettivo sul quale ragioniamo e sul quale vorremmo coinvolgere in primis la Regione. Abbiamo già incominciato con i privati che sostengono questo ciclo concertistico, a partire dalla Danieli, dalla Credifriuli, dalla Saf, dalla famiglia Mattiussi e dalla contessa Margherita Cassis Faraone. Credo che nessuno possa obiettare nulla. Magari aumentando il numero dei concerti e dilatando l’offerta su piú mesi. E si potrebbe mettere in rete quanto si fa ad Aquileia con altri centri musicali in Italia tutti dedicati alla musica sacra. Oggi il turismo religioso – afferma Gratton – è una risorsa importante ed è in crescita. Si deve poter intercettare questo movimento anche offrendo concerti di qualità alla fine della visita ai siti archeologici».
05 agosto 2014
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