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    Serracchiani: «Il mio futuro? A breve la decisione»

    La governatrice alla festa del Pd di Aquileia sulla sua ricandidatura (o meno) alle regionali 2018: «Sarà fatta la scelta più giusta nell’interesse del Friuli Venezia Giulia. Questa è la legislatura delle riforme»

    di Davide Vicedomini

    AQUILEIA «Nelle prossime settimane scioglierò le riserve sul mio futuro. Verrà fatta la scelta più giusta nell’interesse del Fvg». Lo ha detto Debora Serracchiani alla festa del Pd ad Aquileia.

    Se la presidente della Regione sembra lanciare messaggi d’addio parlando già al passato – «ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di amministrare questa regione. È stata una palestra di vita, percorso complicato e difficile, anche se siamo riusciti ad avviare alcune riforme che ci eravamo prefissati nel programma» –, dall’altro lato lascia aperta qualche porta sulla sua ricandidatura: «Al di là delle singole ambizioni personali credo esistano storie, programmi e progetti che vanno portati a termine. Di sicuro noi del centrosinistra abbiamo candidati e idee. Quel che noto nel centrodestra è un certo affollamento. Nel M5s invece un’evidente assenza».

    Nel dibattito pubblico “Le cose fatte. Riformare il territorio, tra radici e futuro”, moderato dal giornalista Alessandro Cesare, la governatrice ha rimarcato che «questa sarà ricordata come la legislatura delle riforme. Alcune fatte bene, altre magari non sono riuscite perfettamente come volevamo. Ma le abbiamo fatte. Voler riformare vuol dire anche mettere a rischio il consenso elettorale. Ma avere amministratori fermi non serve ai nostri cittadini. Abbiamo detto che volevamo abolire le Province, aggregare gli enti locali e migliorare le infrastrutture, lo abbiamo fatto. E non ho bisogno del Tso – così Serracchiani dopo la battuta del forzista Riccardo Riccardi –. Al di là della battuta riuscita male, non ho bisogno di scuse. Semmai le scuse Riccardi le dovrebbe rivolgere a chi soffre e alle famiglie».

    Serracchiani ha toccato più temi. Sulle Camere di commercio: «L’idea di un unico ente rimane malgrado la bocciatura del ministero. Un percorso fondamentale, ci auguriamo» tempi brevi. L’immigrazione: «Abbiamo preferito l’accoglienza diffusa. Sarebbe più facile se tutti facessero la loro parte», anche se «non c’è posto per tutti e la stessa Europa deve mettere in campo gli aiuti» nelle loro nazioni.

    Sanità: «RidottI i ricoveri ospedalieri e diminuite le prestazioni specialistiche», cioè «meno spese». Ma «quello di cui vado

    orgogliosa è quanto siamo riusciti a fare nelle infrastrutture sbloccando il polo intermodale di Ronchi che speriamo sia avviato a inizio 2018, arrivando al terzo lotto della terza corsia fino al porto franco» a Trieste, «che porterà vantaggi a tutto il territorio regionale».

    07 agosto 2017

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste