La presidente racconta le sue lacrime in consiglio regionale: “Chi fa politica non deve piangere. Ti raccomandano di non far vedere mai i tuoi sentimenti, come fanno i giocatori di poker. Beh, io non so giocare a carte”. E ancora: “Mercoledì è stato un giorno maledettamente duro, uno di quei giorni in cui gli attacchi personali sono ancora più personali, più cattivi di sempre, o forse sei solo tu che la prendi peggio e non ci passi sopra.” Il suo futuro? “Cambiate domanda, me la fate dal 2011”
UDINE. «Mercoledì ho pianto in consiglio regionale. Sì, proprio così: ho pianto. Chi fa politica non deve. Ti raccomandano di non far vedere mai i tuoi sentimenti, come fanno i giocatori di poker. Beh, io non so giocare a carte, non ho mai imparato veramente».
Così Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd, racconta le sue lacrime nell’aula del Consiglio regionale a Trieste.
«Faccio politica con passione e per passione, e quando è così non si può bluffare. Poi ci sono giorni più duri di altri in cui neanche la passione che ti manda avanti ogni giorno è sufficiente.
Giovedì è stato un giorno maledettamente duro, uno di quei giorni in cui gli attacchi personali sono ancora più personali, più cattivi di sempre, o forse sei solo tu che la prendi peggio e non ci passi sopra», prosegue Serracchiani.
«So che il volto delle istituzioni dovrebbe essere sempre lucido, riflessivo e capace di rispondere a ogni attacco, anche il più cattivo, il più feroce – continua la presidente -. Io ho dovuto fare più fatica di altri per dimostrare che valgo, che occupo il mio ruolo per merito, forse ho dovuto alzare difese e corazzarmi più di quanto avrei voluto.
Ma talvolta – spiega – la corazza non basta, si rompe e viene fuori una persona diversa, con le sue debolezze, il suo impegno quotidiano, la rabbia che sale quando capisci che molti criticano quello che fai a prescindere.
Tutto questo è venuto a galla quasi all’improvviso, e sono arrivate le lacrime in aula. Sto leggendo molti di voi».
Serracchiani conclude sostenendo che «la stima e l’affetto che ricevo dai vostri messaggi è tonificante ed è un’iniezione di forza ed energia che mi fa superare anche l’odio di chi, per sfogare i propri turbamenti, insulta gratuitamente il prossimo al riparo di un social network.
Servire bene il nostro Paese e, in particolare, una Regione splendida come il Friuli Venezia Giulia è un onore – conclude Serracchiani – che costa sacrifici e lavoro duro. Ho sempre dato tutta me stessa per esserne all’altezza e non smetterò di farlo. Grazie a tutti, di cuore».
Il futuro della presidente. «È dal 2011 che mi chiedono cosa voglio fare. Beh io direi che è arrivato il momento di cambiare domanda».
Lo ha detto Debora Serracchiani rispondendo a esponenti del suo partito che le hanno chiesto di chiarire le sue intenzioni in politica per il futuro, in altre parole se intende ricandidarsi o no.
«Roberto (Cosolini, ndr) e Francesco (Russo, ndr) sono due colleghi di partito che stimo e con i quali ho lavorato tanto a lungo e continuerò a lavorare con loro come con tutta la mia comunità politica all’interno della quale prenderò tutte le decisioni del caso.
Non ne ho mai fatto una questione personale e non inizierò adesso», ha aggiunto.
Serracchiani ha indicato che «in piedi ci sono ben altre vicende, credo di aver governato questa regione a tempo pieno come è dimostrato con le riforme fatte. Possono non essere piaciute, però è un dato di fatto che abbiamo corso per la regione.
Così come abbiamo avuto un rapporto con il governo che ci ha permesso di raggiungere risultati importanti. Per il resto io credo che abbiamo un problema di politica semmai, e la politica significa avere un progetto chiaro, idee, un programma.
Dopo di che cercheremo anche gli uomini e le donne per poterlo rappresentare, ma è dal 2011 che mi chiedono cosa intendo fare. È ora di cambiare domanda», ha concluso.
15 dicembre 2016
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