05 Febbraio 2015
L’ipotesi che parte di Forza Italia e altre forze possano sostenere il governo di Matteo Renzi si fa sempre più concreta. A non escluderla è addirittura il vicesegretario del Partito democratico Debora Serracchiani intervenuta mercoledì 5 febbraio a La Telefonata di Belpietro.
«Non escludo che la consapevolezza che tanti parlamentari hanno acquisito il giorno dell’elezione del Capo dello Stato li renda consapevoli della responsabilità che hanno da qui a 2018», ha detto la rappresentante dei dem.
RIFORME, IL PD HA I NUMERI. Nel suo intervento, inoltre, Serracchiani ha precisato che ormai i «numeri di Forza Italia non sono più necessari come in passato»: «Alla Camera il testo dell’Italicum passerà così come è uscito dal Senato e anche per quanto riguarda la riforma del Senato e del titolo V noi riteniamo di avere i numeri sufficienti», ha argomentato la vicepresidente del Pd.
LUPI: «DI RESPONSABILI SI MUORE». Sul tema è intervenuto il ministro del Nuovo centrodestra Maurizio Lupi: «Di responsabili il governo Berlusconi è morto e spero che le lezioni servano. Le maggioranze stanno in piedi su riforme e contenuti».
Poi il titolare dei Trsporti ha fatto una grande apertura: «Il percorso delle riforme può e deve continuare. Non mi può che dispiacere che il patto del Nazareno si sia rotto: spero si possa ricostruire»
GOVERNO FINO AL 2018. La stessa Serracchiani ha chiarito che ormai «ci deve essere la consapevolezza che questo governo si è mosso per arrivare fino al 2018» e «chi non lo ritiene si dovrà assumere evidentemente delle responsabilità»: «Il Pd va avanti per arrivare alla scadenza della legislatura», ha messo in chiaro la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
FORZA ITALIA SI È ROTTA. Nonostante i messaggi al partito di Silvio Berlusconi, Serracchiani ha spiegato che a essersi rotto – o a essere saltato – non è il patto del Nazareno, ma «si è rotta Forza Italia».
«L’oggetto del patto», ha continuato la vicepresidente dem, «sono le riforme a cui noi siamo interessati e auspichiamo che loro stiano sulle riforme, così come in passato». In caso contrario, per Serracchiani «l’assenza di Berlusconi e di Brunetta» è destinata a «semplificare la vita» al Pd che ha sottoscritto «anche con il Nuovo Centrodestra un accordo per fare le riforme» e «finora i democrat l’hanno rispettato».
«Non escludo che la consapevolezza che tanti parlamentari hanno acquisito il giorno dell’elezione del Capo dello Stato li renda consapevoli della responsabilità che hanno da qui a 2018», ha detto la rappresentante dei dem.
RIFORME, IL PD HA I NUMERI. Nel suo intervento, inoltre, Serracchiani ha precisato che ormai i «numeri di Forza Italia non sono più necessari come in passato»: «Alla Camera il testo dell’Italicum passerà così come è uscito dal Senato e anche per quanto riguarda la riforma del Senato e del titolo V noi riteniamo di avere i numeri sufficienti», ha argomentato la vicepresidente del Pd.
LUPI: «DI RESPONSABILI SI MUORE». Sul tema è intervenuto il ministro del Nuovo centrodestra Maurizio Lupi: «Di responsabili il governo Berlusconi è morto e spero che le lezioni servano. Le maggioranze stanno in piedi su riforme e contenuti».
Poi il titolare dei Trsporti ha fatto una grande apertura: «Il percorso delle riforme può e deve continuare. Non mi può che dispiacere che il patto del Nazareno si sia rotto: spero si possa ricostruire»
GOVERNO FINO AL 2018. La stessa Serracchiani ha chiarito che ormai «ci deve essere la consapevolezza che questo governo si è mosso per arrivare fino al 2018» e «chi non lo ritiene si dovrà assumere evidentemente delle responsabilità»: «Il Pd va avanti per arrivare alla scadenza della legislatura», ha messo in chiaro la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
FORZA ITALIA SI È ROTTA. Nonostante i messaggi al partito di Silvio Berlusconi, Serracchiani ha spiegato che a essersi rotto – o a essere saltato – non è il patto del Nazareno, ma «si è rotta Forza Italia».
«L’oggetto del patto», ha continuato la vicepresidente dem, «sono le riforme a cui noi siamo interessati e auspichiamo che loro stiano sulle riforme, così come in passato». In caso contrario, per Serracchiani «l’assenza di Berlusconi e di Brunetta» è destinata a «semplificare la vita» al Pd che ha sottoscritto «anche con il Nuovo Centrodestra un accordo per fare le riforme» e «finora i democrat l’hanno rispettato».
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