Prossimi eventi

  • Non ci sono eventi (per ora...)
  • Prossimi eventi

    Lun
    Mar
    Mer
    Gio
    Ven
    Sab
    Dom
    l
    m
    m
    g
    v
    s
    d
    28
    29
    30
    31
    1
    2
    3
    4
    5
    6
    7
    8
    9
    10
    11
    12
    13
    14
    15
    16
    17
    18
    19
    20
    21
    22
    23
    24
    25
    26
    27
    28
    29
    30
    1

    Archivio post

    L’augurio della presidente Serracchiani: “Prendiamo esempio dai Cristiani di Aleppo”

    «Stiamo saldi e uniti, orgogliosi della nostra identità e proprio per questo capaci di dialogo. Non cediamo, prendiamo esempio dai cristiani di Aleppo che, dopo quattro anni, tornano a celebrare il Natale nella loro chiesa diroccata»

    UDINE. «Stiamo saldi e uniti, orgogliosi della nostra identità e proprio per questo capaci di dialogo. Non cediamo, prendiamo esempio dai cristiani di Aleppo che, dopo quattro anni, tornano a celebrare il Natale nella loro chiesa diroccata».

    È l’«augurio speciale» della presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani per il «Santo Natale», postato sul suo profilo Facebook.

    Un augurio che «trasmetta con forza travolgente il suo messaggio di pace, che penetri e scuota i cuori freddi e inariditi dei portatori di morte».

    Serracchiani parla di «tempi difficili, segnati dal sangue degli innocenti», in cui «è facile farsi vincere dallo paura e dalla sfiducia.

    Ma sono convinta che abbiamo un grande conforto nelle nostre tradizioni, nella nostra cultura e in una religione d’amore che celebra la vita. Questo è vero soprattutto per i credenti, ma si irradia e si respira nella quotidianità di una civiltà bimillenaria».

    Un riferimento anche alla recente strage di Berlino, che la presidente del Fvg definisce un attacco di «grande valore simbolico», di cui «dobbiamo essere consapevoli. Per dire no. I valori del Natale cristiano, incarnati nella mitezza di una nascita, non saranno sopraffatti da falsi martiri che adorano la morte. Perché si può spaventare e uccidere, ma nulla si costruisce sull’odio».

    Questo sentimento è «un veleno che divide, si insinua e mette turbamento anche tra i nostri cittadini, inquina gli animi e, alla fine indebolisce. Stiamo in guardia – auspica concludendo – da chi semina questo odio, non abituiamoci».

    25 dicembre 2016

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine