AQUILEIA. Riprendono i lavori di restauro nella Cripta degli Affreschi della Basilica, costruita nel IX secolo per conservare le reliquie dei santi martiri della chiesa aquileiese. I primi interventi di restauro, iniziati nel 2008 e finanziati dal Ministero, si sono conclusi nel 2013 con il recupero di tutte le scene evangeliche delle pareti e delle scene profane dipinte sui “velari” dello zoccolo. Nel corso dei lavori si era potuto accertare il precario stato di conservazione degli affreschi delle volte, delle voltine e dei pennacchi, che necessitavano di un tempestivo intervento per arrestare il deterioramento della pellicola pittorica.
La Fondazione “Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia” si è adoperata per reperire i fondi necessari al restauro. Grazie al contributo della Fondazione Friuli, della Fondazione Ca.Ri.Go e della Fondazione CRTrieste, è stato possibile portare a termine, lo scorso anno, il restauro delle volte della navatella laterale sinistra, delle voltine e dei relativi pennacchi d’imposta. L’intervento, effettuato sotto la direzione tecnica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Fvg ha restituito piena leggibilità a brani pittorici di grande qualità tecnica e stilistica come la Decollazione dei Santi Ermacora e Fortunato o il Battesimo di Alessandra. Attualmente sono in corso le prime fasi del restauro del secondo lotto, che interessa le volte e i pennacchi della navatella centrale. Anche in questo caso i lavori sono quasi interamente finanziati dalle Fondazioni Friuli, Ca.Ri.Go e CRTrieste con la direzione tecnica della Soprintendenza. La conclusione è prevista entro la prima settimana di marzo. «Nel XII secolo – spiega la direzione della Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia – le superfici di pareti e volte furono interamente affrescate con soggetti tratti dalla vita di Cristo e della Madonna e con le Storie di Sant’Ermacora. Sono rappresentate le scene dell’apostolato di San Marco, gli episodi salienti della vita di Sant’Ermacora, primo vescovo della città, e di Fortunato, suo diacono. Sulle pareti si possono ammirare la crocefissione, la deposizione, la sepoltura di Cristo e la morte di Maria mentre sui pennacchi sono rappresentate figure di santi e sullo zoccolo scene di contenuto cavalleresco e allegorico». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
07 febbraio 2017
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