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    Aquileia riabbraccia i suoi tesori: magnifici ritorni dopo 200 anni

    In esposizione 110 reperti che fanno parte della collezione permanente del Kunsthistorisches Museum

    Elisa Michellut03 GIUGNO 2019

    I 2200 anni dalla fondazione di Aquileia saranno celebrati con la grande mostra “Magnifici ritorni. I tesori aquileiesi” conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna, presentata ieri, a Roma, nella Sala della Crociera del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

    L’esposizione, promossa dalla Fondazione Aquileia, dal Polo Museale Fvg e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della So.co.Ba, sarà inaugurata ufficialmente sabato, alle 18, al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Si potrà visitare fino al 20 ottobre.

    La mostra riporta nella città romana, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum.

    Un viaggio nel tempo, che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci riporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento, quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali.

    Pezzi più importanti

    «Siamo grati al Kunsthistorisches Museum – ha detto Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione – per aver accettato di concedere il prestito di tutti i più importanti pezzi delle sue collezioni provenienti da Aquileia. Non è mai facile riportare opere d’arte importanti nei luoghi di provenienza. L’apertura e lo spirito di collaborazione di tutti i responsabili del Kunsthistorisches e il risalto che ai reperti aquileiesi viene dato nelle sale espositive viennesi ci fanno capire che il rapporto Vienna-Aquileia è molto positivo».

    Georg Plattner, direttore della Collezione di Antichità greche e romane nel Kunsthistorisches Museum, ha ricordato che «a partire dal 1817, circa 340 reperti antichi da Aquileia sono stati inviati a Vienna da Aquileia, 45 pezzi tornarono ad Aquileia nel 1921, nell’ambito delle restituzioni che l’Austria fece dopo la fine della Prima guerra mondiale all’Italia».

    Terra di dialogo

    Il governatore, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato che la mostra rinsalda i legami tra Aquileia e Vienna presentandosi anche come evento di valenza geopolitica. «Con questa esposizione Aquileia torna a proporsi come terra di dialogo e incontro, punto di riferimento della Mitteleuropa, di cui il Fvg è il cuore».

    Il restauro di venere

    Tra i “magnifici ritorni” spicca il rilievo marmoreo con la rappresentazione di Mitra Tauroctono, con il berretto frigio, il serpente, lo scorpione e l’uccisione del toro sacro. Tra i reperti di maggior pregio si distinguono la patera in argento, l’eccezionale piatto dalla complessa raffigurazione allegorica riconducibile a temi dell’abbondanza e della celebrazione dell’agricoltura, donato nel 1816 all’imperatore d’Austria Francesco I dal conte Francesco Leopoldo Cassis Faraone, e la croce in bronzo del IV secolo, donata a Vienna verso la metà dell’800. In mostra anche materiali preziosi confluiti a Vienna attraverso l’Imperial Regio Gabinetto Numismatico e delle Antichità di Vienna: gemme, monete, bronzi.

    Grazie al sostegno della Fondazione si è reso possibile anche il restauro della Venere di Aquileia, che dopo lunga permanenza nei depositi viennesi, potrà essere esposta. Tra le opere lapidee spicca un rilievo frammentario in marmo bianco, che rappresenta una scena di sacrificio rituale di un toro dinnanzi a un altare. Va segnalata, infine, la statua di aquila a tutto tondo, databile al II d.C.

    Alla presentazione erano presenti anche il capo di Gabinetto del ministro, Tiziana Coccoluto, Luca Caburlotto, direttore del Polo Museale Fvg, Louis Godart, già consigliere per il patrimonio culturale del Quirinale, il sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino, e il direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi, curatore della mostra e del catalogo assieme a Marta Novello e Georg Plattner.

    https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine