Elisa Michellut
Quattro serate di cinema, archeologia, arte e grandi divulgatori scientifici. Questa sera, nella splendida cornice di piazza capitolo, ad Aquileia, si aprirà la decima edizione dell’Aquileia Film Festival. Ospite d’eccezione, nella serata finale, il popolare conduttore televisivo Alberto Angela, ormai di casa nella città romana. La rassegna è organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm, con il patrocinio del Comune di Aquileia e il sostegno dell’azienda Jermann.
Il format è quello ormai rodato: quattro serate, dal 23 al 26 luglio, animeranno il sito Unesco, che quest’anno celebra i 2. 200 anni dalla fondazione. La piazza della Basilica dei Patriarchi, ogni sera, a partire dalle 21, si trasformerà in una sala cinematografica a cielo aperto.
Il pubblico sarà chiamato a scegliere il vincitore del Premio Aquileia, un mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli, tra i film in concorso, selezionati tra il meglio della produzione cinematografica internazionale a tema archeologico e storico. L’ingresso alla manifestazione è libero e gratuito e, in caso di pioggia, le proiezioni si terranno nella Sala Romana affacciata su piazza Capitolo.
«La rassegna è l’occasione – sottolinea il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi – per esplorare da diverse prospettive, attraverso film e interviste con esperti, la storia, l’arte e l’archeologia, per ricordare il valore del nostro patrimonio culturale e farlo conoscere al pubblico unendo contenuti rigorosamente scientifici alla spettacolarità del cinema. In questi anni – evidenzia Zanardi Landi – il pubblico ci ha sempre dimostrato che esiste grande interesse e attenzione per proposte culturali di qualità. Ci auguriamo che questa decima edizione ne sia la conferma. Ricordo anche che, prima del festival, sarà possibile visitare la bellissima mostra “Magnifici Ritorni”, al Museo Archeologico Nazionale, che offre uno sguardo sull’Aquileia di 2200 anni fa grazie ai reperti provenienti dal Kunsthistorisches Museum di Vienna».
La serata di apertura, oggi, sarà realizzata anche quest’anno in collaborazione con Sky Arte. Alle 21, il pubblico potrà immergersi nella Venezia del 1500 con la proiezione di “Tintoretto – un ribelle a Venezia”. Il docu-film farà immergere gli spettatori nella Venezia rinascimentale e nei luoghi che conservano la memoria di Tintoretto, dall’Archivio di Stato a Palazzo Ducale, da Piazza San Marco alla chiesa di San Rocco, fra le trame di un’esistenza carica di talento, vissuta dall’artista interamente nella sua città natale.
Domani, alle 21, si apriranno le tre serate dedicate all’archeologia. Sarà proposto “Mesopotamia. Appunti di un patrimonio violato”, del regista Alberto Castellani: un’indagine sul passato e sul presente della Mesopotamia e in particolare sulla grande stagione della nascita e dello sviluppo della cultura urbana in Iraq. Grazie al secolare apporto della ricerca archeologica emerge nella “terra tra i due fiumi” una lunga storia fatta di insediamenti e figure entrate nel mito. A seguire, il cortometraggio di produzione francese “Creta, il mito del labirinto”: tra il 3000 e il 1400 a. C. l’isola fu la culla della prima grande civiltà del mondo greco, quella minoica. Primo popolo europeo a padroneggiare la scrittura, hanno costruito sontuosi edifici dall’architettura complessa e monumentale.
Giovedì, alle 21, sul grande schermo “Oman, il tesoro di Mudhmar”, il docu-film di produzione francese segue l’équipe di giovani archeologi ai quali il deserto riserverà non poche sorprese. In chiusura il cortometraggio turco “Vivere tra le rovine” condurrà lo spettatore nell’antica regione della Pisidia, sulla catena montuosa del Tauro, nel sud-ovest della Turchia. Il film esamina la complessa relazione tra archeologia e società contemporanea, concentrandosi su come le comunità che abitano vicino ai siti archeologici siano influenzate dal contesto in cui vivono. Serata finale, venerdì, dedicata all’antico Egitto: in apertura, alle 21, proiezione del film di produzione inglese “Tutankhamon, i segreti del faraone”: un re guerriero e il suo favoloso tesoro, scoperto intatto quasi un secolo fa, ne ha fatto il faraone più famoso e più studiato della storia.
Al termine, il palcoscenico sarà tutto per Alberto Angela.
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