M.D.M.
18 MAGGIO 2019
PALMANOVA. Suscita certamente domande la presenza in passato nella basilica di Aquileia di un altare (ora ne resta un paliotto marmoreo) dedicato a Tommaso Becket. E ancor di più l’esistenza a Carlino, unico caso in Friuli, di una chiesa dedicata al santo inglese.
Le ragioni vanno ricercate nel carisma esercitato all’epoca, ma anche successivamente, dall’arcivescovo di Canterbury, divenuto emblema di integrità e di fedeltà al proprio ruolo, anche a costo della stessa vita.
Una figura di cui anche l’autore di testi teatrali e regista, Alberto Prelli, ha avvertito il fascino e ne ha fatto il fulcro del suo lavoro “Vivendo, e quasi vivendo”, scritto e rappresentato per la prima volta nel 1997.
«La scelta di lavorare con assoluta libertà sul complesso testo di Thomas Stearns Eliot, “Assassinio nella cattedrale”, è stata – rivela – quella di sondare quanto importante sia per ogni individuo, soprattutto nel nostro mondo liquido, la propria integrità, il rifiuto di compromessi. Scegliere di vivere e non un quasi vivere».
L’opera verrà riproposta, in una versione diversa rispetto alla prima rappresentazione, domani e domenica sera, alle 20.30, a Palmanova, nella chiesa di San Francesco, ambientazione quanto mai suggestiva dato il tema trattato.
Gli attori di Accademia Nuova Esperienza Teatrale (una quindicina quelli in scena) sono stati guidati dalla regia dello stesso Alberto Prelli con i contributi di Claudio Moretti.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Parrocchia e il Comune. —
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