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    Serracchiani: “Ok al confronto. Ma il loro proporzionale non va bene”

    “Dovevano spazzarci via, ora chiedono un incontro, ma pronti a discutere”

    di UMBERTO ROSSO

    ROMA. “Finalmente. C’è voluto il 40,8 per cento del Pd per scongelare Grillo. Se è sincero, porte aperte al confronto sulla legge elettorale. Ma se è una trovata delle sue per uscire dall’angolo, allora lascia davvero il tempo che trova”.

    Onorevole Serracchiani, è sospettosa dopo la valanga di insulti a Renzi e al Pd.
    “Lo vedremo alla prova dei fatti. Per il momento stiamo al colpo che Grillo e Casaleggio hanno battuto sul blog. Dovevano spazzarci via, ora chiedono un incontro col segretario. Una bella differenza”.

    Però Grillo vuol discutere a partire dalla sua proposta di riforma di elettorale.
    “Cominciamo allora col mettere un paio di paletti precisi. Si ragiona a partire dall’Italicum, dalla legge approvata già alla Camera, dall’intesa con Forza Italia, il Nuovo centrodestra e Scelta civica”.

    Perché?
    “Perché la proposta presentata dai Cinquestelle ruota tutta attorno al proporzionale. L’Italicum va in direzione opposta. E per noi, che la sera stessa delle elezioni vogliamo che si sappia chi ha vinto e chi ha perso, il sistema proporzionale certo non può andar bene”.

    Il faccia a faccia con i grillini rischia allora di non andare lontano.
    “Dipende da loro. Noi abbiamo dei punti fermi ma, d’altra parte, siamo pronti a discutere con tutti sulla legge elettorale, Lega compresa. Lo abbiamo fatto con Berlusconi, quando tutti ci davano addosso per il presunto patto col diavolo”.

    Ma regge quell’intesa, dopo la mano tesa dei grillini? Forza Italia inquieta già minaccia rappresaglie.
    “La linea del segretario resta ferma: determinazione assoluta a fare le riforme e a farle nel modo più chiaro, anche se siamo disponibili a discuterne con tutti”.

    Renzi potrebbe ricorrere ai “due forni, se Grillo entra in partita…
    “Vecchi schemi andreottiani”.

    Sembra che si siano invertite le parti anche sulla diretta web dell’incontro: i grillini contrari, voi invece la volete.
    “Leggo con sorpresa che Di Maio ha cambiato idea: adesso dice che non sono più così essenziali le dirette in streaming dal Palazzo. Per noi, che le trasmissioni dal vivo delle nostre riunioni le facciamo da tempo, e ben prima che arrivassero i grillini, andrebbe benissimo mandarlo in rete”.

    Se il M5S resta sul no?
    “Non ne facciamo una condizione, tale fa dar saltare il faccia a faccia. La politica-spettacolo la fanno altri”.

    16 giugno 2014

    http://www.repubblica.it/