Italia paese d’arte. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase? Almeno quante abbiamo sentito «con la cultura non si mangia». Eppure uno strumento forte per valorizzare il patrimonio culturale italiano c’è, ed è l’Art Bonus, il credito di imposta atto ad agevolare le erogazioni liberali a favore della cultura e dello spettacolo reso permanente con la legge di Stabilità 2016. Intorno alle sue potenzialità si è svolto ieri sera il convegno “Dai credito alla cultura” a palazzo Torriani, sede di Confindustria Udine. Dopo i saluti di Matteo Tonon, presidente di Confindustria, che ha sottolineato come «gli investimenti in cultura possano aprire accessi importanti e privilegiati», sono intervenuti il presidente della Commissione Cultura della Regione Fvg, Vincenzo Martines, che ha evidenziato la necessità di commistione tra il pubblico e il privato nel percorso di valorizzazione del patrimonio e il direttore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Fvg, Corrado Azzollini. «L’Art Bonus è una vera e propria chiamata alle arti, allettante dal punto di vista fiscale. Per la Soprintendenza – ha dichiarato Azzolini – non può però ridursi solo a questo. La molla per cui un’azienda decide di contribuire alla valorizzazione del patrimonio non può che essere emotiva e riguarda il tipo di imprenditore che ognuno vuole essere». Dal 2014 a oggi in Italia sono stati erogati 150 milioni di euro, la maggior parte dei quali (49%) provenienti da imprese private e il restante da enti e fondazioni bancarie. «La regione che ne ha approfittato maggiormente è stata la Lombardia – ha chiosato il commercialista Gino Colla, presidente di On Art – mentre il Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione una cifra finora risibile». Ad approfittare della normativa in primis la fondazione del teatro Verdi di Trieste, il compendio architettonico di Villa Varda di Brugnera e, in terza posizione, la Stalla Violin di Aquileia che, per la valorizzazione dei mosaici tardoantichi, ha ricevuto uno stanziamento di 110mila euro tramite l’Art Bonus, come hanno ricordato il presidente della Fondazione Aquileia Antonio Zanardi Landi e il direttore Cristiano Tiussi, sottolineando che per sostenere il progetto c’è ancora tempo. A essere inserito nell’elenco regionale dei progetti finanziabili c’è anche il Comune di Palmanova, al convegno di ieri rappresentato dal suo sindaco Francesco Martines, benché al momento non sia effettivamente beneficiario. Come ha sottolineato Zanardi Landi della Fondazione Aquileia, «il Friuli parte spesso un po’ lentamente rispetto alle altre regioni, ma abbiamo la possibilità di far sentire partecipi i nostri imprenditori grazie all’attaccamento emotivo nei confronti del nostro patrimonio culturale territoriale».
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11 marzo 2017
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