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    Serracchiani all’attacco: “Con i viaggi a Roma ho portato 2 miliardi”

    La presidente replica a chi l’accusa di essere poco presente in Friuli. «I contatti nella capitale e a Bruxelles sono un valore aggiunto per tutti»

    di Mattia Pertoldi

    TRIESTE. L’arma scelta per passare al contrattacco di critici e avversari politici è quella tanto cara ai renzisti: le slide. Debora Serracchiani le “inforca” con sagacia e competenza – affiancata da tutta la giunta regionale, ad eccezione di Cristiano Shaurli impegnato ad Amatrice – e snocciola cifre e finanziamenti ottenuti in tre anni e mezzo di amministrazione.

    È una novità, rispetto al passato, perché la presidente, nell’incontro con la stampa di fine anno, non si limita a tracciare il bilancio dell’attività del 2016, ma sceglie di riavvolgere i nastri della memoria sino al 2013. Tabella dopo tabella ripercorre quanto è stato stornato da Stato e Ue per il Fvg dal momento del suo insediamento.

    Una scelta forse inusuale con ancora, ufficialmente, oltre un anno di governo davanti a sé e che tra i corridoi di palazzo fa mormorare a qualcuno come quella di ieri abbia avuto tutte le sembianze di «una conferenza stampa da fine legislatura», pensata e ideata per lasciare ai posteri una sorta di manifesto concreto di quanto ottenuto in nome della regione.

    Realtà o meno che sia, in ogni caso, a oggi importa poco. Quei numeri, infatti, servono a Serracchiani per tenere la barra a dritta e provare a ricacciare la palla nel campo avversario. Quello dei contestatori che la accusano di avere testa e cuore a Roma e non in Friuli. «Credo che a molte polemiche nate sin dal momento in cui questa giunta si è insediata – ha detto Serracchiani – si possa rispondere soltanto con quello che si è realizzato e con i numeri.

    A coloro che sostengono come la mia squadra, ma io in particolare, sia sempre a Roma, rispondo segnalando ai cittadini del Fvg che dal 2013 a oggi, lavorando accanitamente tutti i giorni, grazie alla nostra presenza costante nei luoghi dove si prendono davvero le decisioni, quindi nella capitale, ma anche a Bruxelles, abbiamo ottenuto oltre 2 miliardi di euro di fondi statali e 650 milioni di finanziamenti europei».

    Serracchiani fissa il punto sulla carta geografica della sua giunta e poi cede il palcoscenico ai suoi assessori che, uno dopo l’altro, passano in rassegna quanto realizzato – e soprattutto quanto stanziato perché, si sa, alla fine quello che conta è sempre il “vil denaro” – nel corso dell’anno che sta per andare in archivio.

    Il vicepresidente Sergio Bolzonello sottolinea «i quasi 200 milioni di euro immessi nel sistema economico del Fvg» con un’attenzione particolare al mondo dei Confidi «sul quale noi abbiamo deciso di tornare a investire con quasi 20 milioni in tre anni, di cui 7 soltanto in questi 12 mesi» e al Por-Fesr 2014-2020 per il quale «sono già state attivate risorse per 116,3 milioni» con altri «150 milioni di euro da mettere a disposizione per il 2017 ai quali si aggiungeranno 20 milioni destinati alla ricettività del territorio».

    Paolo Panontin, quindi, ricorda come «sino al 2019 saranno assicurati oltre 400 milioni di trasferimenti ai Comuni senza tagli ai trasferimenti ordinari per le Autonomie Locali» e che l’anno che si sta per aprire «sarà quello decisivo per la piena attuazione della riforma che ha visto nascere le Uti dopo l’abolizione delle Province», mentre Maria Sandra Telesca si concentra sulle «assunzioni e stabilizzazioni per 40 medici, 174 infermieri, 56 operatori socio-sanitari» oltre «all’avviamento di otto centri di assistenza primaria, 48 aggregazioni funzionali territoriali, 23 medicine di gruppo la definizione delle reti per malattie rare e cure palliative».

    Passando all’assessore Mariagrazia Santoro, quindi, l’elenco comprende, tra i vari interventi, il Fondo volano «grazie al quale a 170 Comuni è stata garantita la possibilità di realizzare opere dal valore totale di 100 milioni di euro» senza dimenticare «i 97 milioni per garantire l’accesso a un alloggio adeguato» di cui «54 milioni stanziati quale mutuo prima casa del quale hanno beneficiato 2800 famiglie, mentre chi non riesce a pagare l’affitto ha potuto contare su un budget da 8 milioni».

    Dalla casa, poi, spazio all’ambiente con Sara Vito che pone l’accento in particolare «sullo sblocco dei 40 milioni di euro per gli interventi che riguardano il bacino del Tagliamento», mentre Bolzonello – in nome di Shaurli – soprattutto «sulla Doc Friuli e delle Tre Venezie» per quanto riguarda il vino, Gianni Torrenti sui «10 milioni per l’impiantistca sportiva», ancora Serracchiani per gli interventi sulla montagna e l’internazionalizzazione (dall’Iran agli Stati Uniti) e Loredana Panariti con i 25 milioni di euro per quei percorsi che hanno consentito ai ragazzi espulsi dalla scuola di trovare nell’81% dei casi un lavoro».

    Chiusura, infine, per l’assessore alle Finanze Francesco Peroni che sottolinea «il taglio delle partecipate dirette da 14 a 7 e l’importanza del Padoan-Serracchiani che nel 2017 ci garantirà altri 200 milioni».

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    24 dicembre 2016

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