La governatrice sulle recenti amministrative. «Il mio destino? Deciderò dentro il Pd»
La presidente della Regione Debora Serracchiani
TRIESTE. È stata zitta nelle sedute dei direttivi nazionale e regionale (dove ha lasciato al suo posto la segretaria Antonella Grim che da un anno colleziona sconfitte). Ma ieri Debora Serracchiani ha parlato ai microfoni del Tgr Rai Fvg, nel palazzo del Consiglio regionale. Della sua situazione personale e dei destini del Pd in Fvg e non solo, del momento politico che vive il centrosinistra, e anche delle recenti amministrative in regione, quelle che hanno visto i candidati del centrosinistra in buona parte sconfitti.
E se «nel caso del referendum, bisogna riconoscere che c’era una grande volontà contro il governo regionale e nazionale», quanto alle «ultime amministrative, la mia considerazione è che bisogna anche scegliere i candidati giusti», ha scandito la governatrice. Ovvio pensare subito a Roberto Cosolini a Trieste, di Daniela Giust a Pordenone e di Silvia Altran a Monfalcone, per citarne alcuni. Ma non solo questo ha detto Serracchiani: «Il Pd – ha aggiunto – deve ascoltare le sensibilità territoriali e scegliere i candidati che possano essere i più utili non solo per la vittoria ma anche per governare».
«Non credo si riferisca a me, visto che mi ha sostenuto convitamente anche alle primarie con il senatore Francesco Russo» è la replica di Cosolini. «È anche vero che in politica quando si vince si parla al plurale e quando si perde al singolare. In ogni caso noi abbiamo pagato l’ostilità nei confronti del Pd e del governo nazionale». Meno diplomatica Silvia Altran, che ha sulle spalle la perdita della roccaforte rossa di Monfalcone: «Facile fare gli scaricabarili. Probabilmente i candidati avrebbero avuto maggior fortuna se alcune scelte regionali fossero state fatte in modo diverso. Mi riferisco alle scelta sulla Sanità e alle Uti. Inoltre – così Altran – qui ci siamo scannati con Ronchi e Staranzano per un referendum intempestivo voluto dalla Regione. Per non parlare di alcune opere pubbliche mai avviate. Io sicuramente ho fatto i miei errori, ma neppure il governo regionale può tirarsi fuori. Anzi».
La governatrice però ha aggiunto altre considerazioni: «Non posso non prendere in considerazione i risultati emersi in Fvg. C’è stato del disagio, percepito e percepibile, che non è stato compreso su temi come l’immigrazione e il lavoro».
Ma non solo di amministrative ha parlato Serracchiani. Che si è soffermata sui risultati del referendum: «Il Sì ha raggiunto il 40%. Si tratta di uno zoccolo importante dal quale partire. Non c’è solo il Pd, ma si tratta di tante persone che hanno creduto nel cambiamento e credono che questo paese vada semplificato. Non voglio nascondermi e mi sono sempre presa le mie responsabilità, anche stavolta ero assolutamente convinta del merito della riforma, ma non credo che abbiamo votato sul merito. C’era una grande volontà contro il governo».
E adesso? A chi gli ha chiesto delle alleanze future per il Pd, «Guardo con grande interesse anche al movimento di Giuliano Pisapia, che può occupare alcuni spazi politici a sinistra del Pd dove c’è una grande sofferenza – afferma Serracchiani -. E guardo ovviamente a quello che può accadere rispetto al civismo, con forze centriste che possono essere collocabili all’interno di un campo più ampio di centrosinistra».
Altro tema caldo in giorni segnati da richieste di dimissioni della segreteria regionale del Pd, ma anche di chiarezza sulle scelte future della presidente: Serracchiani si ricandiderà alla guida della Regione? «Quando è stato il momento opportuno, con trasparenza, democrazia e chiarezza, nel Pd si sono fatte tutte le scelte e questa scelta la porterò all’interno del Pd. È giusto che venga fatta lì», «insieme ai miei colleghi di partito». Ma «ho l’impressione che sia come quando a Pasquetta ti chiedono cosa farai a Capodanno. Ringrazio comunque dell’interesse, perché è interesse legittimo verso la Regione e i suoi cittadini. L’altra domanda da porsi è chi sarà il candidato del centrodestra e quali saranno i partiti del centrodestra: si coalizzeranno o rimarranno divisi? E cosa farà il M5S che sembra non sfondare in Fvg? Penso che ognuno avrà modo di impegnarsi e interrogarsi nel proprio spazio politico». Intanto, «faccio la presidente della Regione e credo di averlo fatto a tempo pieno, viste le riforme che siamo riusciti a fare e le cose che siamo riusciti a ottenere». E in caso di elezioni politiche nel 2017? «È da qualche hanno – conclude Serracchiani – che mi si chiedono le mie intenzioni. Ero nella lista del totoministri del governo Monti, poi del governo Letta, del governo Renzi e di quello Gentiloni. Stiamo attraversando un periodo difficile. Pensiamo a governare bene la Regione, pensiamo ad avere un Governo che faccia cose importanti per il paese nei prossimi mesi. E poi tutte le valutazioni – ha concluso – saranno rimesse».
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14 dicembre 2016
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