La governatrice rompe il silenzio dopo la batosta alle urne: «Stop al congresso permanente nel partito. Cambiamo passo»
di Marco Ballico
TRIESTE. Debora Serracchiani parla a tre giorni dal verdetto che consegna Ronchi al centrodestra e manda il Pd al ballottaggio a Monfalcone e Codroipo, ma con 15 e 10 punti da recuperare. Mentre il partito alimenta veleni e, da più parti, pensa alla sostituzione di Antonella Grim, la presidente della Regione, vicesegretaria nazionale del Pd, manda più di un messaggio.
Il primo, rivolto a tutto il partito, è a «sospendere il congresso permanente». Un riferimento, quello al congresso, legato all’appuntamento del 4 dicembre, quello del referendum sulla riforma costituzionale, tappa «troppo importante» fa capire Serracchiani per dare all’esterno l’impressione di un partito spaccato.
«La colpa non dev’essere mai solo degli altri», dice quindi la presidente commentando l’esito della amministrative. «La responsabilità è diffusa – aggiunge – e rifuggo da chi ha la sentenza in tasca e punta il dito. Credo che dobbiamo fare una sana analisi di ciò che è accaduto, anche con la segretaria regionale Grim».
Dopo di che, «occorre un cambio di passo e io per prima mi impegno a metterlo in atto. Io non mi fermo di fronte a nessuna sconfitta».
Parole chiare rivolte a un partito diviso non solo tra maggioranza e minoranza, ma con più di una crepa anche tra i renziani della prima e dell’ultima ora: chi pronto a usare Grim come capro espiatorio, chi invece più propenso ad addebitare la responsabilità delle sconfitte, pure di quelle di primavera, al mancato ascolto del territorio da parte della giunta regionale.
Sospendere il congresso permanente, come dice Serracchiani, viene considerato anche l’unico modo possibile per ribaltare l’esito del primo turno. Il richiamo alla compattezza arriva infatti da più parti, a rinviare un’aria da resa dei conti anticipata.
«Pancia a terra verso il ballottaggio», incalza il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, giudicando «ridicolo» pensare che i problemi di Monfalcone, Ronchi e Codroipo chiamino in causa Grim. «La classe dirigente del partito deve assumersi le proprie responsabilità – aggiunge -, non scaricarle su una segreteria regionale che sta facendo con impegno il suo lavoro».
E se pure ieri qualcuno ha insistito per chiedere un rapido cambio ai vertici del Pd Fvg, non sono mancati attestati di solidarietà a Grim, da un lato perché non la si considera colpevole delle scelte fatte in questa tornata amministrativa, dall’altro perché si trova controproducente, a partita ancora aperta, che si alimenti l’ipotesi del siluramento. Ma c’è pure un’altra questione. Ed è di natura territoriale.
Non è un mistero che la poltrona di segretario dem sia stata rivendicata, e conquistata, da Trieste in considerazione della presenza friulana in tutti gli altri ruoli istituzionali. Il fatto che sia trapelato il nome di un possibile successore di Grim, il sindaco di Palmanova Francesco Martines, non è certo piaciuto ai democratici triestini, in larga parte decisi non solo a difendere la segretaria, ma anche a far valere l’opportunità di non alterare gli equilibri. La diretta interessata, dopo un paio di giorni di silenzio, glissa in realtà sulla questione.
«Sono concentrata su ballottaggi e referendum», si limita a far sapere Grim. «Si confronteranno due progetti politici – dice ancora Rosato -, sono convinto che i nostri candidati sapranno presentare al meglio la loro idea di città, sia a Monfalcone che a Codroipo».
Interviene, sul flop di Monfalcone, anche la senatrice di Gorizia Laura Fasiolo: «Le cause dell’insuccesso? Dopo il ballottaggio, se ne parli dopo e a viso aperto». Quanto alla lettura del voto, «ritengo sia più complicata di quanto si pensi, motivata da ragioni di forte valenza territoriale, ma anche da un vento nazionale ed europeo che non va sottovalutato, con capacità disgregatrici, che spira sulle questioni oggi principali: lavoro e immigrazione».
Altri punti deboli? «Prima della ricerca di colpevoli o innocenti, o di capri espiatori, un forte invito al voto, a responsabilizzare chi ha preferito astenersi. Silvia (Altran, ndr) saprà recuperare».
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27 ottobre 2016
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