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    La Consulta: «La specialità è un fatto storico stabile. Non si può disconoscere»

    Incontro questa mattina delle Regioni speciali col presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri

    Gaetano Silvestri, presidente della Corte Costituzionale

    7.04.2014«La specialità è un fatto e non è frutto di una volontà politica mutevole nel tempo. Essa si basa su elementi storici stabili che non possono essere disconosciuti, tanto meno da fatti contingenti»: sul tema delle riforme istituzionali che in questi giorni sono al centro del dibattito politico, con in particolare riguardo alle norme che rivedono il Titolo V della Costituzione e che toccano le competenze delle Regioni, interviene con tutta la sua autorevolezza oggi il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri. Lo hanno incontrato a Roma i presidenti dei Consigli delle Regioni speciali, con il coordinatore Franco Iacop presidente dell’Assemblea legislativa del Friuli-Venezia Giulia, proprio per confrontarsi sul cammino delle riforme e sulla difesa della specialità. Il presidente Silvestri ha affermato che, in senso più ampio, il regionalismo deve essere cooperativo e basarsi sul metodo della negoziazione ragionevole con lo Stato, secondo il principio della leale collaborazione. In tale contesto – ha aggiunto – le Commissioni paritetiche Stato-Regione per l’attuazione degli Statuti speciali sono molto importanti e il loro lavoro dev’essere più incisivo e maggiormente considerato, anche per far sì che l’esercizio della specialità possa evolversi adeguandosi al mutare delle condizioni specifiche del Paese e dei singoli territori. Il sistema regionale caratterizzato dalle specialità – così ancora Silvestri – si basa sugli elementi dell’autonomia e della responsabilità e trae la propria ragion d’essere da chi solo rappresenta la sovranità: la Costituzione.

    Il presidente Iacop, anche a nome delle altre Regioni, ha ricordato che l’autonomia rientra nei principi fondamentali della Costituzione (art. 5) e che il principio della sussidiarietà, il regionalismo e le autonomie territoriali e locali sono espressamente previsti dal Trattato di Lisbona e sono artefici delle politiche nazionali ed europee. Iacop ha inoltre manifestato la necessità che il disegno di riforma della Costituzione attualmente in discussione preveda l’introduzione di una clausola espressa di salvaguardia degli Statuti speciali, in grado bilanciare la clausola di supremazia dello Stato; per le questioni di carattere finanziario è indispensabile prevedere che le relazioni finanziarie con lo Stato si basino su una clausola pattizia costituzionalizzata, così da evitare i sempre più ricorrenti interventi dello Stato con legge ordinaria che, di fatto, violano i principi costituzionali della specialità e impediscono alle Regioni di esercitare compiutamente le proprie competenze primarie.

    Il presidente Silvestri ha espresso una valutazione molto positiva dell’incontro, che ha permesso una riflessione responsabile sulle ragioni della specialità e dell’autonomia, ricordando quanto la geografia, la storia e la presenza delle minoranze linguistiche abbiano avuto un peso nella nascita del Friuli-Venezia Giulia.

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