Sono ormai vent’anni che tre corsi universitari di Servizio sociale, rispettivamente di Trieste, Poitiers (Francia) e Braunschweig (Germania), condividono la reciproca ospitalità per confrontarsi sui temi di Social Work nella prospettiva dei tre Paesi.
Ogni anno, a turno, una delle tre città ospita una trentina di studenti: stavolta sarà il corso di laurea in Servizio sociale dell’ateneo giuliano ad ospitare ragazzi francesi e tedeschi, per un confronto sul tema di questa edizione dell’iniziativa, il servizio sociale di comunità. Il seminario trilaterale, in calendario dal 4 all’8 aprile, si svolgerà tra Trieste, Aquileia e Gorizia, e si strutturerà in una parte d’aula, che prevede l’approfondimento di una serie di temi analizzati nella triplice ottica dei tre Paesi, con alcuni focus sulle specificità del nostro territorio, e in una serie di visite guidate in alcune strutture presenti in regione, dalle comunità di accoglienza alle comunità terapeutiche, fino alle esperienze più innovative e tipicamente triestine delle micro-aree e della salute mentale.
«Abbiamo iniziato a partecipare a questo seminario d’interscambio nel lontano ’96 – spiega Luigi Gui, coordinatore del corso di laurea in Servizio sociale dell’Università di Trieste –. Si tratta di un’iniziativa strutturata su tre sedi: ogni anno a turno una sede ospita gli studenti provenienti dalle altre per offrire un importante momento di confronto sui numerosi temi che i ragazzi affronteranno nel loro futuro lavoro. Gli studenti visitano assieme i servizi presenti nel territorio, ricevono dagli operatori un racconto diretto della loro esperienza e confrontano insieme le pratiche messe in atto nei tre Paesi. Non si tratta del classico seminario frontale in aula, in cui s’ascolta e si prendono appunti. Qui si parte dall’esperienza concreta, ci si reca direttamente nei luoghi fisici dove si svolgono le diverse attività di Social Work. Ogni giorno sono previsti momenti di confronto reciproco, per estrapolare i temi e le questioni di maggior interesse per gli studenti, e alla fine dell’esperienza i partecipanti ripropongono in una sessione plenaria i principali contenuti che hanno colto».
Protagonisti di quest’iniziativa sono gli studenti, che partecipano con grande entusiasmo anche a tutta la fase organizzativa e di programmazione delle giornate: studiano viaggi e spostamenti, cercano dei traduttori per aiutarli con le diverse lingue in campo, mantengono i contatti con i colleghi francesi e tedeschi.
«Questa esperienza ci arricchisce molto a livello professionale – raccontano Sara Casertano e Chiara Loro, studentesse al terzo anno del corso in Servizio sociale – perché ci offre la possibilità di toccare con mano come funziona il Social Work nei diversi Paesi e come si affrontano in maniera differente alcune tematiche. Studiare in un’ottica europea ci consente di allargare non solo i nostri orizzonti, ma anche le nostre possibilità lavorative: se volessimo un giorno esercitare la professione in Francia o in Germania sapremmo già cosa ci aspetta. Il confronto tra studenti europei è un’esperienza fenomenale, perché ci si scambiano informazioni e ci si rende conto che ci possono essere diversi approcci a una stessa situazione».
Nel corso della settimana dedicata al seminario trilaterale gli studenti francesi e tedeschi che giungeranno a Trieste, insieme ai colleghi italiani, saranno coinvolti in numerosi appuntamenti a tema. Discuteranno di “Comunità aperta o comunità chiusa, prospettive di intervento per la salute mentale”, per poi far visita al Dipartimento di Salute Mentale di San Giovanni, dove incontreranno il suo direttore, Roberto Mezzina. Per conoscere i servizi sociali cittadini si recheranno in municipio e saranno accolti dall’assessore Laura Famulari, dal direttore del Servizio sociale comunale Fulvia Presotto e da esperti delle Unità operative territoriali. Andranno a Muggia per visitare prima la micro-area di Zindis, poi gli operatori della cooperativa La Quercia e la casa-scuola Benussi, oasi di autonomia e socialità per persone con disabilità psichica di medio-bassa complessità. E ancora ad Aquileia, per conoscere la comunità madre-bambino “Il Granaio”, che accoglie madri e figli in difficoltà, e quella per minori “Il Mulino”. Per esplorare il tema della comunità terapeutica e il suo rapporto con la realtà locale andranno a Gorizia, in visita a “La Tempesta”, organizzazione impegnata nella cura di persone adulte con problemi di tossicodipendenza.
A concludere il seminario sarà, venerdì 8 aprile, un incontro di restituzione dei contenuti, in cui saranno gli studenti stessi a raccontarsi reciprocamente, con l’assistenza dei rispettivi docenti, gli aspetti che li avranno maggiormente colpiti di questa ventesima edizione dell’iniziativa.
01 aprile 2016
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