Da Aquileia a Lienz (Auguntum): 150 da raccontare. L’aapuntamento è per stasera.
Porti e trasporti. Ieri come oggi: verso Est e il centro Europa, ovvero verso l’Histria e Iulia Emona (l’attuale Lubiana) e il Noricum (Austria, Germania e Cechia) nei tempi in cui Aquileia era la quarta città dell’Impero romano in Italia, dopo Roma, Milano e Capua. E da Aquileia, sino alla terribile notte del 18 luglio 452 quando Attila conquistò la città, partivano le grandi strade dell’Impero romano dirette a Est, verso Ungheria, Istria e Dalmazia (le vie Postumia e Flavia) e oltre le Alpi, con la via Iulia Augusta, per collegare le banchine fluviali del Natissa e i suoi magazzini a Virunum (Klagenfurt) nonché, attraversando passo Monte Croce Carnico, la città di Aguntum. Quasi 150 chilometri da Aquileia ad Aguntum che saranno raccontati stasera, alle 21, all’auditorium Menossi a San Osvaldo, attraverso le immagini del documentario di Ermanno Del Tatto e Gianni Roiatti, in una serata promossa dal Dopolavoro ferroviario di Udine e il suo presidente Franco Gortan e la collaborazione di Fuc/Ferrovie Udine Cividale. Un viaggio accompagnati dalle legioni romane di stanza in Friuli, la Legio Ferrata, la Legio Italica, i soldati della X Regio, che si estendeva dal Veneto all’Istria, per capire la storia della nascita e crescita economica di Aquileia e l’importanza dei traffici che da qui si snodavano verso quei territori che ancora oggi, di fatto, rappresentano i grandi mercati dell’export del Friuli.
Nel corso della serata sarà proiettato anche il “corto” a.d. 452 – La caduta di Aquileia. (g.z.)
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20 novembre 2015