Ben 884 persone hanno affollato le sale e le aree archeologiche. Il soprintendente: siamo molto soddisfatti, numeri oltre le aspettative
di Giacomina Pellizzari
AQUILEIA. Boom di visitatori nel museo di Aquileia aperto di domenica. Centinaia di persone, ben 884, hanno affollato, ieri, le sale, le aree archeologiche e il museo Paleocristiano. Un numero sopra le più rosee aspettative che consente di archiviare le polemiche delle scorse settimane quando, per carenza di personale, era stata prospettata la chiusura domenicale del museo. Un numero che conferma anche l’attaccamento dei residenti al loro museo perché tra gli 884 visitatori della domenica quasi cento sono aquileiesi.
«Siamo molto soddisfatti» commenta il soprintendente per i beni archeologici, Luigi Fozzati, anche a nome del direttore del polo museale Luca Caburlotto, ammettendo che parecchi appassionati di archeologia sono stati richiamati dalle iniziative organizzate in occasione delle Giornate europee del patrimonio.
Domenica Fozzati è rimasto tutto il giorno in collegamento telefonico con i custodi del museo per monitorare le presenze. Annotava i numeri (alle 17 erano entrate 500 persone) e quando alle 19 ha tirato le somme non credeva ai suoi occhi: «Per Aquileia che registra 50 mila presenze l’anno concentrate nei mesi estivi e nel periodo scolastico, contare 884 ingressi in un solo giorno, nella seconda metà di settembre, è un dato molto alto» spiega il soprintendente sapendo bene che sarà difficile mantenere questi livelli soprattutto nelle domeniche di novembre, dicembre, gennaio e febbraio. Non a caso sta pensando alla realizzazione di una specifica campagna di marketing.
Tornando al flusso di visitatori che ieri ha animato i musei e le aree archeologiche, Fozzati riconosce che il relitto della barca romana recuperato negli anni Settanta sul litorale di Monfalcone, esposto eccezionalmente nella Galleria lapidaria, ha svolto un ruolo fondamentale nella rivincita del museo aperto di domenica.
«Da lunedì la nave romana non sarà più visibile perché la chiuderemo in un laboratorio dove sarà sottoposta a restauro» conclude il soprintendente nel far notare che i relitti in legno dopo un certo numero di anni vanno restaurati.
Ma l’attenzione delle centinaia di visitatori si è soffermata anche sugli altri reperti che assieme alle aree archeologiche continuano a raccontare la storia della colonia romana fondata nel 181 a.C e a fare di Aquileia un centro di richiamo internazionale.
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21 settembre 2015
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