Moscatelli e Furlan polemici escono dalla maggioranza
AQUILEIA. Bufera in maggioranza ad Aquileia. Durante l’ultimo consiglio comunale, Andrea Moscatelli e Ylenia Furlan, entrambi iscritti al Pd, hanno ufficializzato la loro decisione di uscire dalla compagine (lista civica “Aquileia per Tutti”). Attualmente fanno parte del gruppo misto. E domani parteciperanno all’assemblea organizzata dal Pd locale per spiegare la loro decisione di non rinnovare, fino alla fine dell’anno, la tessera di partrito. Prossimamente, inoltre, in questo caso per problemi di lavoro, dovrebbe lasciare il consiglio Giada Visintin.
«Con rammarico – chiarisce Ylenia Furlan – ho presentato comunicazione di uscita dal gruppo di maggioranza consiliare e anche dimissioni dal Pd. Atto giustamente dovuto, in quanto la lista civica, all’interno della quale sono stata eletta, era supportata dal Pd. Varie sono le motivazioni: il non voler essere più presenti sui social media, l’essere poco incisivi in merito alla possibile unione con Grado, l’intenzione di accettare il compromesso con la Provincia relativo allo sbocco della variante sulla statale 352 con rotatoria all’altezza di Ca’ Tullio e il voler rinnegare le primarie perché hanno causato spaccature, che, in realtà, risalgono a molto prima. Su tutti questi punti c’è stata scarsa condivisione».
Andrea Moscatelli aggiunge: «Ho lasciato la maggioranza per alcune divergenze su aspetti strategici che non condividevo. Per esempio, non concordo su come la maggioranza ha gestito il progetto della variante, difforme rispetto a quello approvato nel piano regolatore esistente. Non ho condiviso, inoltre, la riconferma di Alviano Scarel, ex sindaco e attuale assessore comunale, all’interno della Fondazione Aquileia come rappresentante del Comune».
Il consiglio, a questo punto, sarà così composto: nove consiglieri della maggioranza (“Aquileia per Tutti”), sei di opposizione (“Aquileia 2.0”) e due del gruppo misto. Il sindaco Spanghero: «Non condivido, ma prendo atto. Moscatelli ha deciso di uscire nonostante ci siano state diverse aperture nei suoi confronti. Questa scelta andava fatta prima. È sempre stato invitato alle riunioni, ma non si è volutamente presentato. Viene da pensare che avesse già in mente di fare quello che ha fatto ora. Non mi sembra un comportamento leale. Mi dispiace perché, nell’intento di riconoscere la rappresentatività a chi lo ha votato, ho dato fiducia a chi non la meritava. Sarebbe stato meglio lasciare il posto ad altre persone visto che sono stati eletti dentro la lista. Per quanto riguarda Ylenia Furlan, le sue motivazioni sono criticabili e non corrispondono alla realtà». (e.m.)
01 maggio 2015
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