Tante persone dal 2011 hanno ammirato la sala di 300 metri quadrati
AQUILEIA. L’intervento di valorizzazione dei mosaici dell’aula meridionale del Battistero di Aquileia ha riportato alla luce e reso fruibili oltre trecento metri quadrati di pavimento musivo, datato tra la fine del IV e l’inizio del V secolo. L’intervento, realizzato e interamente finanziato dalla Fondazione Aquileia, è stato progettato dallo studio di architetti Tortelli e Frassoni, mentre il restauro dei mosaici è opera del Gruppo Mosaicisti Ravenna.
«All’esterno – spiegano i vertici della Fondazione Aquileia, non senza soddisfazione – la struttura è costituita da un essenziale parallelepipedo realizzato con materiali della tradizione (mattoni e pietra di Muggia a spacco, legati con abbondante malta di calce). All’interno, invece, sono stati uniformemente impiegati, per le pareti e il soffitto, materiali più forti (quali il ferro verniciato a polveri). Alla passerella sopraelevata, in ferro e pietra a spacco, si può accedere dal Battistero attraverso la riapertura della porta massenziana meridionale, precedentemente murata, di cui sono ancora evidenti gli stipiti originari. All’interno è possibile ammirare, a parete, anche lo splendido mosaico del pavone a ruota spiegata (importante simbolo di resurrezione nell’iconografia cristiana), proveniente dal nartece della Basilica, uno dei più belli della città romana. I visitatori possono anche osservare alcuni sarcofagi pertinenti alle sepolture rinvenute nei pressi del complesso basilicale». Dalla sua inaugurazione, nel mese di maggio del 2011, la Sudhalle, conferita in uso alla Fondazione Aquileia dall’Arcidiocesi di Gorizia nel 2009, è stata visitata da oltre centomila persone. (e.m.)
15 aprile 2015
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