AQUILEIA. Bisogna investire piú risorse per valorizzare la città romana. È l’appello lanciato dagli studiosi, italiani e stranieri, riuniti da ieri ad Aquileia per prendere parte al sesto incontro internazionale di studi “Instrumenta inscripta”, iniziativa nata grazie alla collaborazione tra Soprintendenza, polo museale regionale, Società Friulana di Archeologia e il dipartimento di storia e tutela dei beni culturali dell’università di Udine, con il contributo della Fondazione. «La Regione dovrebbe investire di piú su Aquileia – ha commentato Mark Maier, docente di epigrafia e filologia a Barcellona -. Ho visto monumenti curati e illuminati, ma non ho notato grandi cambiamenti rispetto all’ultima volta in cui ho visitato la città romana. Con un piccolo investimento si potrebbe dare vita al parco archeologico, che potrebbe diventare uno dei piú belli d’Italia, un punto di riferimento per il nord Adriatico. Aquileia ha un potenziale notevole. Lo dico con cognizione di causa, visto che ho gestito personalmente il patrimonio della mia regione, la Catalogna. Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è uno dei più ricchi d’Italia. La città romana, dal punto di vista epigrafico, è seconda solo a Roma e a Spalato, in Croazia». Secondo Maier, in tempi di crisi, la cultura, e in particolare la storia del passato, può contribuire allo sviluppo futuro. (eli.miche.)
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27 marzo 2015
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