AQUILEIA. Cittadini, commercianti e amministratori si mobilitano. La gente dice no alla possibile chiusura della locale stazione dei carabinieri. Mentre a Cervignano l’amministrazione comunale sta “lottando” da mesi per evitare la chiusura del posto Polfer, ad Aquileia è iniziata la corsa contro il tempo per scongiurare la chiusura della stazione dell’Arma (il 31 marzo scadrà il contratto con il locatore). Nella città romana ma anche a Fiumicello e Terzo, i residenti promettono battaglia. Recentemente, il Cocer carabinieri, organismo di rappresentanza centrale, aveva giudicato la caserma aquileiese «non idonea a ospitare l’Arma».
Se il problema non sarà risolto, aveva annunciato il Cocer, «l’unica soluzione resta la chiusura o l’accorpamento di presidi». Giovedì, a Fiumicello, c’è stato un incontro cui hanno preso parte il comandante della Compagnia carabinieri di Palmanova e il comandante della stazione di Aquileia. Si è parlato di truffe e tentativi di raggiro ma si è parlato anche dell’eventuale trasferimento. «È emersa – conferma il vicesindaco di Fiumicello, Claudio Pizzin – la preoccupazione dei residenti. La gente vuole una presenza fisica dei carabinieri. Facciamo un appello a chi di dovere affinché trovi una soluzione. Se al territorio sarà rivolta minore attenzione i malviventi potrebbero tornare ad agire indisturbati». Anche i titolari delle attività commerciali di Aquileia si dicono preoccupati. «È fondamentale – commenta il presidente degli imprenditori “Città di Aquileia”, Massimiliano Sandrigo – garantire la sicurezza dei commercianti, dei cittadini e dei turisti. I carabinieri sono parte integrante della comunità».
Il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, ha preso contatti con un privato che dispone di alcuni immobili da alienare. «Alcuni edifici – dichiara il primo cittadino – potrebbero essere idonei a ospitare la caserma ma resta il problema dei fondi. L’amministrazione non dispone di una somma simile. Bisogna verificare se esistono beni demaniali. Ad Aquileia c’è l’area demaniale dell’ex caserma Brandolin, al confine tra Aquileia e Terzo, a un chilometro di distanza dalla sede attuale dei carabinieri. È una caserma dismessa, potrebbe essere una soluzione e ci permetterebbe di recuperare uno stabile abbandonato. È nostra intenzione mantenere un presidio sul territorio». Nel dibattito si inserisce anche il sindaco di Cervignano. «Comprendo i problemi logistici dei colleghi di Aquileia e Torviscosa, entrambi alle prese con possibili chiusure – argomenta Savino –. Capisco anche l’importanza di mantenere un presidio. Va detto che oltre ad una presenza stanziale dei carabinieri è importante che ci sia una presenza “mobile” sul territorio, che, in certi momenti, potrebbe anche sostituire quella stanziale».
Elisa Michellut
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14 marzo 2015
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