Alle primarie ottiene 282 preferenze contro le 213 di Moscatelli. Al voto si presentano in 499
AQUILEIA. Alla fine, per 69 voti, pari al 57 per cento, Gabriele Spanghero, indipendente, è risultato il più votato. Sarà lui il candidato sindaco del centrosinistra, ad Aquileia, per il dopo Scarel. L’esito delle primarie, organizzate dal Partito democratico, è stato ufficializzato in serata. Su 499 votanti, Spanghero ha totalizzato 282 preferenze, contro le 213 di Andrea Moscatelli (Pd). Quattro le schede nulle.
«Sono soddisfatto – il commento di Spanghero -. E’ una vittoria che auspicavo. Mi sono sempre sentito parte del tessuto sociale di Aquileia. Ora dovremo lavorare per trovare la squadra che presenteremo alle elezioni. Ringrazio chi ha visto in me il candidato ideale. Punterò sul sociale. L’obiettivo sarà migliorare la vita presente e futura dei cittadini».
Lo “sfidante”, Andrea Moscatelli, non nasconde la delusione. «Sono dispiaciuto – dice – Ci ho creduto. Sono comunque emozionato per l’ampio consenso: 213 voti non sono pochi ad Aquileia. Desidero ringraziare tutti gli aquileiesi che mi hanno votato e chi mi ha dato una mano, è grazie a loro che ho ottenuto questo risultato. Da domani (oggi, ndr) mi metterò nuovamente a disposizione del partito. Mi congratulo con Spanghero».
Intanto, ai seggi, è scoppiato un “caso” politico. Carlo Alberto Mattiussi, assessore a Villa Vicentina, figlio del vicepresidente della Provincia, Franco Mattiussi, si è presentato a votare. Nei giorni scorsi, Mattiussi aveva già preannunciato, sul suo blog, l’intenzione di partecipare al voto e aveva espresso la sua preferenza. «Spanghero è la vecchia politica, quella Pci e suoi derivati – aveva scritto -. Andrea Moscatelli, seppur “foresto”, almeno in parte sembra portare una ventata di aria fresca. Ecco perché domenica pomeriggio andrò anche io in vicolo Zorutti e sceglierò, benché non condividendone il colore politico, Moscatelli quale candidato sindaco».
Quando Mattiussi, che sottolinea di non avere tessere di partito e di essere residente ad Aquileia, si è presentato ai seggi è nato un diverbio con il candidato Spanghero e il segretario del Pd, Alessandro Puntin. «Mi è stato impedito di votare – attacca Mattiussi -. Puntin mi ha detto che non riteneva opportuno farmi votare. Non ho tessere di partito, sono stato eletto all’interno di una civica, e sono residente ad Aquileia. E’ intervenuto anche Spanghero, guarda caso, e mi ha accusato di essere una presenza provocatoria. E’ una violazione dei diritti personali. Sono primarie falsate. Sono sconsolato, evidentemente ad Aquileia non c’è democrazia».
Puntin replica: «E’ una provocazione di un dirigente di centrodestra che denota un’invidia nei confronti del Pd e della sua capacità di dare vita a questi atti democratici. Se il centrodestra lo ritiene faccia altrettanto».
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