Dall’aeroporto al lavoro la presidente annuncia cambiamenti «No al reddito minimo, sì al bonus per le famiglie disagiate»
di Anna Buttazzoni
TRIESTE. Debora Serracchiani è rock. Nel modo di comunicare, nella corsa verso il cambiamento, nella musica (una novità) che apre l’incontro di fine anno con i cronisti. In sintonia con lo stile renziano slide, slogan e risultati fanno dire alla presidente che il 2014 è stato l’anno del coraggio delle scelte. «E penso che no, il 2014 non si potesse chiudere meglio per l’amministrazione». E il 2015? «Sarà l’anno della svolta, delle risposte alle persone, che sono il nostro obiettivo quotidiano». Dalla riforma del lavoro alle infrastrutture. Dall’aeroporto al Porto Regione per traghettare il Fvg fuori dall’isolamento. Da Rilancimpresa.Fvg – che sarà presentato oggi – all’integrazione tra i nuovi strumenti per il welfare e la riforma della sanità. La presidente ha attorno la “sua” squadra, ma la protagonista è solo lei.
Il patto Padoan-Serracchiani
Comincia dalla coda la presidente, dall’accordo siglato a fine ottobre con il ministro Pier Carlo Padoan «con cui abbiamo portato a casa 825 milioni», dice Serracchiani. Soldi che hanno permesso di costruire una Finanziaria 2015 «espansiva» (approvata dal Consiglio giovedì notte con 26 voti favorevoli e 19 contrari, quelli del centrodestra e del M5s). Una Finanziaria in crescita dopo anni di tagli.
Le tre riforme varate
Sono quella della Cultura (29 luglio), della Sanità (2 ottobre) «che mette al primo posto la salute del cittadino e introduce costi standard» e delle Autonomie locali (26 novembre) «che crea un sistema più efficiente e meno costoso». Ora i tre piani vanno attuati. «Di fronte a una crisi di portata così importante come l’attuale – esplicita Serracchianni – chi governa sa di avere davanti un compito straordinario, dare risposte a esigenze sempre più difficili. L’impegno massimo per il 2015 sarà su quello».
Il flop di Ronchi
C’è all’orizzonte un cambio di governance per lo scalo regionale. Orizzonte che significa aprile perché il presidente Sergio Dressi (nominato nel 2012 dal centrodestra) non manifesta l’intenzione di lasciare l’incarico, nonostante l’assenza di fiducia del governo regionale nei suoi confronti per i risultati negativi e l’inchiesta del Messaggero Veneto che ha evidenziato i limiti nella gestione dello scalo. L’assessore Francesco Peroni guarda quindi all’orizzonte che verrà. «Il cambio di governance sarà cruciale – dice Peroni – con le nostre strategie che diventeranno operative, dopo aver studiato ciò che troveremo. E noi ci auguriamo di non trovare nulla di spiacevole».
Il sostegno al reddito
Non vuole sentir parlare di reddito di cittadinanza o di reddito minimo. O meglio, la presidente dice con chiarezza che sul tema c’è molta confusione, che spesso si parla senza conoscere. «Il reddito di cittadinanza in Fvg c’era in un momento in cui l’economia tirava – spiega Serracchiani –, la disoccupazione era sotto il 2 per cento e c’erano un sacco di risorse. Dire oggi che introduciamo il reddito di cittadinanza perché fa figo è la risposta sbagliata perché servirebbero miliardi, che non abbiamo, per dare un sostegno a una platea non definita. A chi insiste che basterebbe introdurre quella misura ripeto che c’è bisogno di un approfondimento». La giunta ha stanziato 10 milioni per ideare una forma di sostegno al reddito che sarà in vigore nei primi mesi del prossimo anno. «Abbiamo le idee chiare su ciò che vogliamo e cioè rispondere alle nuove esigenze di chi lavora ma non ha entrate sufficienti o di chi è senza tutele. Stiamo definendo la platea e come utilizzare i soldi», chiude Serracchiani. Dicendo addio al reddito di cittadinanza di illiana memoria.
La prospettiva di CoopCa
Il tema è un consolidamento del Gruppo Fiat in Carnia, anche in aiuto a CoopCa. «Automotive Lighting del Gruppo Fiat – dice la presidente – è una realtà che esiste già a Tolmezzo da tempo e che va bene e che, se ci saranno le condizioni, ha intenzione di aumentare la propria presenza nel sito produttivo di Tolmezzo. Non aggiungo altro, perché si rischia di fare confusione». Serracchiani saluta, ringrazia la “sua” squadra, guarda alla sfida del 2015. Perché è lei che dà il ritmo.
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20 dicembre 2014
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