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    Serracchiani: «Nel 2015 l’attacco finale alla crisi economica»

    Il 2014 ha posto le premesse: 3 grandi riforme e la revisione del Patto Tondo-Tremonti

    19.12.2014 “Portare a casa tre riforme e la revisione del protocollo Tremonti-Tondo con l’accordo con il ministro Padoan” sono alcuni dei risultati raggiunti dalla Regione Friuli-Venezia Giulia nel 2014, sintetizzati nella conferenza stampa di fine anno dalla presidente Debora Serracchiani, che ha commentato: “Credo non si potesse fare di meglio. Tre grandi riforme: quella della cultura, quella della sanità e quella degli enti locali; abbiamo impostato già riforme imporanti come il “rilancio impresa” e il “piano del lavoro”. Siamo presenti anche in grandi crisi industriali, di cui alcune siamo riuscite a risolverle – penso alla Mangiarotti, all’Electrolux e alla Ferriera di Servola – mentre altre purtroppo ci vedono ancora coinvolti, ma terremo assolutamente fermo l’obiettivo di consolidare le nostre imprese, rafforzarle e cercare assolutamente di cercare altri nuovi posti di lavoro. Abbiamo fatto un lavoro intenso, di squadra, estremamente impegnativo, che è stata la vera forza di questa Giunta. È chiaro che in questo progetto ambizioso abbiamo bisogno di tutti e soprattutto di quel coraggio e determinazione che individua la classe dirigente migliore”, ha sottolineato Serracchiani.

    Aggredire la crisi
    «Non ci nascondiamo di fronte alle difficoltà e complessità di questa crisi – ha proseguito la governatrice -, come quello che sta accadendo al sistema della cooperazione o in alcune grandi multinazionali o derivanti dal fatto che per lungo tempo questa regione sia stata difficilmente accessibile. Per quanto riguarda la ripresa a livello regionale non sono pessimista e neppure a livello nazionale. È vero che siamo ancora in difficoltà e l’economia non tira, ma avevamo un -2,4% del PIL nel 2012, un -1,9% nel 2013, -0,5% nel 2014, quindi io credo che tutto il lavoro che sta facendo il governo a livello centrale e che la Regione ha fatto per quanto di sua competenza, anche magari aiutando il rilancio dell’export, che resta positivo. Ora è arrivato il momento di dare risposte rispetto a queste difficoltà di attrarre imprese, opportunità e partire sempre qualche metro dopo rispetto a competitori che sono alle nostre porte, non solo Carinzia e Slovenia, ma anche ad altre regioni italiane».

    Un nuovo piano di sviluppo
    Il piano di sviluppo che domani verrà presentato tiene conto anche di queste esigenze: «Il 2014 ha creato le condizioni perché questo accada ed il 2015 deve essere l’anno della svolta – ha aggiunto Serracchiani -, perché dobbiamo riuscire ad ottenere alcune risposte a domande che abbiamo solo posto nel 2014. Alla fine quando si governa, il punto di riferimento sono le persone, i cittadini. Rispetto a questo io credo che alcune delle azioni messe in campo nel 2014, come la riforma della sanità, la riduzione del ticket sanitario, tutto il piano casa, tutte le piccole azioni quotidiane che hanno semplificato la vita dei cittadini, siano piccole risposte che dobbiamo continuare a dare quotidianamente. Io non so quale sarà il 2015 dal punto di vista dei grandi obiettivi, ma so che il 2015 dal punto di vista degli obiettivi quotidiani sarà quello di mantenere ferma l’attenzione delle persone».

    Spendin review da 15 milioni l’anno
    Questa è un’amministrazione che in Finanziaria è riuscita a risparmiare 15 milioni di euro in un anno: «È stata una scelta da un certo punto di vista non facile su alcuni aspetti, come introdurre per la prima volta il ticket dei buoni pasto. Io non credo che si governi per il consenso, ma per fare le cose giuste che servono e che qualificano l’azione dell’amministrazione. Non potevamo essere l’unica amministrazione in italia ad avere ancora l’indennità di mensa  in busta paga, perché è una cosa che non potevamo più permetterci. Ma il diritto sacrosanto del pasto, quello non è assolutamente messo in discussione». Questa amministrazione ha dimostrato «che non agisce e governa per il consenso, ma per le cose giuste che devono essere fatte. Noi siamo sicuri che riusciremo a spiegarlo anche ai dipendenti regionali, che sono le persone con cui noi collaboriamo quotidianamente e che voglio ringraziare uno ad uno, perché credo che il lavoro che questa Giunta ha presentato credo sia il lavoro dell’intera amministrazione regionale».

    Non lasciare indietro nessuno
    La crisi «ci permetterà di rialzare la testa solo se non lasciamo indietro nessuno, ma vogliamo anche tener presente che tutte le riforme che abbiamo fatto e che abbiamo impostato sono soprattutto una sfida culturale. Credo che dobbiamo accettare una volta per tutte la sfida culturale che c’è dietro al cambiamento».

    Costi della politica
    «Abbiamo fatto molto nei primi mesi di insediamento e questa Giunta rispetto al 2012 (il 2013 è stato un anno di passaggio) continua a risparmiare più di 300 mila euro. Un risultato dovuto non solo all’impegno che tutti abbiamo messo, dal cambio delle auto all’attenzione sulle spese che sosteniamo, alla cancellazione dei fondi di riserva del presidente della Regione, a tutte quelle azioni di buona amministrazione che dovrebbero essere assolutamente scontate. Abbiamo gestito la nostra Giunta come gestiremmo da buon padre la propria famiglia o il bilancio aziendale. Si può fare ancora qualcosa, ne siamo consapevoli e stiamo lavorando, anche perché l’amministrazione regionale è una macchina che deve rimettersi in moto in modo forte e determinato perché le sfide sono davvero tante». Il mese di gennaio  sarà anche dedicato ad altri interventi sulla riduzione dei costi della politica: «Il presidente del Consiglio regionale Iacop ci ha anche informati che a gennaio entrerà in aula il disegno di legge sul fondo di solidarietà richiesto ai vitalizi degli ex consiglieri e sarà anche l’occasione per togliere ancora qualcosa ai costi della politica».

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