Prossimi eventi

  • Non ci sono eventi (per ora...)
  • Prossimi eventi

    Lun
    Mar
    Mer
    Gio
    Ven
    Sab
    Dom
    l
    m
    m
    g
    v
    s
    d
    28
    29
    30
    31
    1
    2
    3
    4
    5
    6
    7
    8
    9
    10
    11
    12
    13
    14
    15
    16
    17
    18
    19
    20
    21
    22
    23
    24
    25
    26
    27
    28
    29
    30
    1

    Archivio post

    Serracchiani: “Basta perdere tempo dietro le liti di Fi, M5S scelga il dialogo”

    Il vice segretario del Pd: “Vogliamo l’ok all’Italicum entro l’anno. Avanti con l’abolizione del Senato, niente piano B”

    di GIOVANNA CASADIO

    Serracchiani: "Basta perdere tempo dietro le liti di Fi, M5S scelga il dialogo"

    ROMA. “A Berlusconi diamo un tempo per decidere sulle riforme, perché il Paese ha fretta. Il Pd ha giocato a carte scoperte però bisogna andare verso l’approdo. Non c’è un piano B”. Debora Serracchiani, vice segretario del Pd, dà l’aut aut a Forza Italia e invita i grillini a sedersi al tavolo.

    Serracchiani, state cambiando interlocutore sulle riforme?
    “Noi abbiamo accompagnato le riforme, soprattutto quella elettorale, giocando a carte scoperte con Forza Italia e con tutti coloro che hanno a cuore i cambiamenti essenziali in questa fase. Il testo era il frutto di un accordo, anche con altre forze politiche come il Nuovo centro destra e Scelta civica. Se qualcuno cambia idea, o ha difficoltà interne, il Paese non può aspettare. Quindi noi come Pd abbiamo il dovere, e il governo ha la responsabilità, di andare fino in fondo e fare le riforme che servono”.

    Berlusconi in pratica ci ha ripensato?
    “Berlusconi ha delle difficoltà che sono sotto gli occhi tutti. In Forza Italia sembrano prevalere le liti sulle condivisioni, però questo non può intaccare l’azione di governo. Quindi dobbiamo andare avanti e lo faremo in Parlamento, dialogando con chi queste riforme ha a cuore”.

    Sostituite Berlusconi con i 5Stelle?
    “Noi abbiamo cercato un dialogo fin dall’inizio con i 5Stelle. Molto spesso, anzi quasi sempre, abbiamo avuto porte in faccia più che aperture. Ci auguriamo a questo punto che, come è accaduto per la Consulta e il Csm, i 5Stelle si assumano le loro responsabilità, visto che siedono in Parlamento e speriamo che anche loro superino le loro divisioni interne e i loro imbarazzi”.

    È un addio definitivo al “patto del Nazareno”, cioè a Forza Italia e al suo leader o un segnale?
    “Non è un addio definitivo, perché ci auguriamo che gli impegni presi siano portati fino in fondo da tutti, anche da Berlusconi e dal suo partito”.

    Però gli date un tempo?
    “Sì perché abbiamo l’esigenza di fare in fretta. Questo Paese è stato fermo per troppo tempo e noi ci stiamo occupando non solo delle riforme istituzionali e della riforma elettorale, ma stiamo accompagnando riforme altrettanto importanti, come quella del lavoro e della pubblica amministrazione, e non possiamo permetterci di perdere tempo dietro alle liti dei partiti e agli imbarazzi dei movimenti”.

    L’approvazione entro quando dovrebbe esserci?
    “Il prima possibile. Ci auguriamo di potere avere la riforma elettorale entro l’anno.
    Noi siamo pronti, anche rispetto ad alcune modifiche che possono essere apportate al testo e che magari ampliano la condivisione all’interno del Parlamento”.

    Ad esempio?
    “Ad esempio per quanto riguarda le soglie e il premio di maggioranza”.

    Sulle preferenze c’è un’apertura?
    “C’è un testo che è passato in prima lettura. In ogni caso il Pd, come abbiamo sempre detto, non teme certo le preferenze. Quindi se ci sarà una condivisone ampia, si possono fare anche scelte diverse. Ma ci sono proposte fatte e sulle quali è aperta una discussione”.

    Ci sarà una legge elettorale anche per il Senato, se non si riesce ad abolirlo?
    “No. L’obiettivo è arrivare al 2018, completare la legislatura abolendo il Senato e introducendo il Senato delle autonomie, quindi restiamo fermi sulle riforme costituzionali che hanno già avuto un prima via libera”

    Non c’è un piano B?
    “Non c’è un piano B”.

    Un cambiamento del testo della riforma elettorale lo vuole a tutti costi la sinistra dem?
    “Il testo che ha avuto l’ok in prima lettura è anche frutto di una discussione all’interno degli organismi del partito e dei gruppi parlamentari”.

    © Riproduzione riservata                                                                                                 08 novembre 2014
    http://www.repubblica.it/