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    “L’aria inglese è meglio del posto fisso”Luana Pozzar ha lasciato Aquileia e un lavoro sicuro per vivere un’esperienza nel Regno Unito, dove ha aperto un blog

    Luana Pozzar ha lasciato Aquileia e un lavoro sicuro per vivere un’esperienza nel Regno Unito, dove ha aperto un blog

    “L’aria inglese è meglio del posto fisso”

    20/09/2014

    Sempre più spesso, ragazzi friulani under 30 abbandonano la nostra regione per cercare fortuna all’estero. Chi va per lasciarsi tutto alle spalle, chi vuole farsi un’esperienza da riportare a casa. Nonostante un lavoro sicuro. E’ questo il caso di Luana Pozzar, venticinquenne di Aquileia, che qualche mese fa è emigrata dal Friuli per ‘farsi le ossa’ in Inghilterra. Non a Londra, ma a Brixham, nel Devon. E lì ha aperto un blog (www.luana-abroad.co.uk) per aiutare i conterranei che desiderano ripercorrere le sue orme.

    Cosa faceva in Friuli e perché ha deciso di cambiare vita?
    “Il 28 aprile di quest’anno ho avuto la pazza idea di lasciare il Friuli e il mio lavoro a tempo indeterminato per trasferirmi oltre Manica. Da due anni lavoravo part-time in un supermercato come commessa. E, per essere sincera, il mio impiego mi piaceva: era vicino casa, orari ragionevoli, essenzialmente non avevo motivi per cui lamentarmi. Ma nonostante tutto mi sentivo incompleta. Una parte fondamentale della mia vita mi aspettava proprio qui nel Devon. Così,  dopo averci ragionato seriamente, ho scelto di raggiungere il mio ragazzo, che vive e lavora in Inghilterra da giugno 2013”.

    Dunque, è fuga per amore?
    “Non solo. Non posso negare che una delle motivazioni principali per cui ho deciso di fare questo passo è stata quella di stare con lui. Sentivo, però, anche il bisogno di confrontarmi con altri stili di vita e con una lingua diversa dalla mia, in modo da ampliare il mio bagaglio culturale e vivere esperienze che potrebbero un domani essermi vantaggiose per un nuovo lavoro in Italia, perché a  casa voglio tornare”.
    Perché le nuove generazioni sono costrette a cercare all’estero quello che non trovano in Italia?
    “Posso fare un semplice esempio. Il mio ragazzo qui, in pochissimo tempo, è diventato socio di due compagnie che si occupano di web developing, design e Seo, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca. Sono due ditte estremamente giovani, nessuno supera i 30 anni di età, anzi sono ancora molto lontani da quella soglia eppure le loro compagnie sono ben avviate e ottengono dei buonissimi risultati. In Italia, probabilmente, due venticinquenni non riuscirebbero a gestire importanti aziende, perché sarebbero soffocati da tasse, burocrazia e digital divide. E’ probabilmente questo che spinge le nuove generazioni ad andare all’estero: la consapevolezza che lontano dall’Italia potrebbero davvero avere un grande sostegno e ottime opportunità”.

    Che consigli dà a chi vuole provare un’esperienza in Inghilterra?
    “Dico di farsi trovare preparati documentandosi il più possibile prima di prendere l’aereo. Cercare e leggere blog di italiani emigrati in Uk, che danno la possibilità di valutare quale città è più adatta ai propri stile di vita, gusti e budget”.

    Qualche aneddoto particolare che le è capitato in questi quattro mesi?
    “Che ne dite di una bella tubatura rotta e l’appartamento allagato la prima sera, e dico prima, in cui ho messo piede a Brixham?”

    Differenze tra friulani e inglesi?
    “Nonostante i friulani siano sempre stati influenzati dalle diverse culture che circondano la nostra regione, gli inglesi sembrano essere più aperti alla novità e al diverso rispetto a noi”.

    Cosa si dice lì dell’Italia?
    “Purtroppo, gli inglesi hanno una visione completamente stereotipata di noi. Nelle loro menti vedono donne in cucina che preparano pasta fresca ogni giorno, uomini e ragazzi che girano per le strade in Vespa. In dispensa solo vino rosso e olio d’oliva; la sera si mangia la pizza e si suona il mandolino ascoltando alla televisione i discorsi di Berlusconi. E’ davvero questo quello che pensano gli inglesi di noi italiani”.

    In una recente intervista al nostro giornale, John Peter Sloan, il comico e insegnante d’inglese lanciato da Zelig, diceva che per imparare bene l’inglese è meglio evitare Londra, che è piena di stranieri. 

    “Se si parte con l’intenzione di perfezionare la lingua – concorda Pozzar -, forse Londra non è propriamente la destinazione giusta. E’ vero, la capitale è il centro della vita, della cultura e dell’economia inglese, ci sono un sacco di opportunità lavorative ed è ricca di etnie e culture diverse con cui potersi confrontare”.

    “Io vivo nel Devon, che è una ragione a sudovest dell’Inghilterra dove tutto è meno caotico e si parla uno dei migliori inglesi dell’intero Regno Unito. Italiani se ne vedono, o meglio se ne sentono, solo durante il periodo estivo, quando arrivano moltissime scolaresche per frequentare corsi di lingua dal momento che molti sono i college che organizzano lezioni di inglese per stranieri. Devon e Cornovaglia, poi, sono zone ricche di paesaggi mozzafiato con uno splendido mare. Il clima, in estate, è molto più mite rispetto alla capitale e, aspetto importante, il costo della vita è nettamente inferiore alla grande città”.

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